Va bene, non si può sempre trovare “giustificazioni”, ma le “spiegazioni” sono tutt’altra cosa e di spiegazioni sull’attuale situazione di classifica dell’Inter ce ne sono molte. Certo, piange il cuore a tutti nel valutare l’inizio di questo nuovo Campionato, ma ci chiediamo perché il tifo nerazzurro deve aver perso la sua funzione precisa. Perché il pubblico di San Siro (non tutto naturalmente) è divenuto incapace di sostenere con forza la squadra nerazzurra? Che senso ha incitare i propri beniamini quando vincono? Non ha più senso farlo quando ne hanno bisogno? Il giorno 15 Settembre ci sarà la prima partita di “Uefa Europa League” e il 18 la Juventus e ci sarà bisogno – in entrambi i casi – del dodicesimo uomo in campo. Quale sarà l’atteggiamento dei tifosi della “Beneamata”? Noi di hashtaginter.it speriamo che lo spirito sia quello che – ancora dopo tanti anni – anima un uomo che vi presenteremo bene in un prossimo futuro: Armando Bottelli.
Bottelli è un mio collega, un fotografo, ed è un poeta come il nostro Direttore, ma le sue poesie le “scrive” con la sua macchina fotografica. Armando frequentava la Curva e oggi è un fotografo specializzato in natura. Ha pubblicato alcuni libri, ma, specialmente, io ricordo “INTER – Una Squadra mille emozioni”: perché è un libro fotografico, perché è un libro d’amore per l’Inter. Si tratta di 95 pagine in cui Armando ha puntato il proprio obiettivo verso gli spalti e non verso i giocatori in campo. Una grande idea e, così, sono ritratte le emozioni dei nostri tifosi: giovani e meno giovani. Al Primo e al Secondo Anello… gioia, urli, sorrisi, sconforto, disperazione, sciarpe, bandiere, coreografie. C’è il pubblico nerazzurro, il dodicesimo uomo che deve ritornare a cantare insieme alla nostra Curva Nord, nel bene e nel male. Tutti insieme dobbiamo tornare a essere quelli che cantavano: NON MOLLARE MAI!
Le foto di questo articolo (di Inter-Palermo del 28 Agosto 2016) sono di Armando Bottelli che sale a bordo della barca di hashtaginter.it e per noi è motivo di vero orgoglio.
