L’Italia, in questo anno Ventuno, continua a vincere… Questa volta una “Ghirlanda d’Onore” al SPORT MOVIES & TV 2021. Un nuovo documentario su Armando Picchi, Capitano della “Grande Inter” di Angelo Moratti e de “Il Mago” Helenio Herrera; proiettato sabato pomeriggio (13 novembre 2021) alla trentanovesima edizione della fase finale del concorso cinematografico: SPORT MOVIES & TV e vincitore la domenica, giorno in cui, in tempi civili, andavano “in scena” le partite di Calcio.
Titolo dell’opera: “Armando Picchi, un uomo libero”.
Al concorso hanno partecipato 125 nazioni con 120 proiezioni.
Leo Picchi, figlio primogenito del grande Campione nerazzurro degli Anni Sessanta, ha parlato (commosso) prima della proiezione: ha ringraziato l’organizzazione e il Gruppo QN (“in particolare La Nazione”), poi, a nome di tutta la famiglia, l’Autore: Roberto Papini.
Un profondo e sincero pensiero cristiano il suo:
“Vi rubo solo qualche momento per dirvi che nell’orgoglio di aver fatto parte di quel viaggio meraviglio, seppur con un tragico finale, che è stata la vita di mio padre, voglio adesso trovare la forza per andare oltre. È giunto il momento di lasciar libero di volare dove merita e dove desidera il mio papà.”
E ha aggiunto:
“Vivere una vita al riparo ma anche all’ombra della sua figura è stato stupendo ma anche sfiancante. Perpetrarne il ricordo a volte è stato difficile. I tifosi, soprattutto quelli delle generazioni precedenti, gli riservano sempre testimonianze di grande affetto, ma in generale il mondo del Calcio lo ha dimenticato piuttosto in fretta. E questo è un motivo in più, per esprimere gratitudine allo sforzo che Roberto Papini ha fatto per far emergere il lato più umano e più vero di mio padre. …Per me è complicato parlarne, perché ogni volta debbo scavare sempre più nelle mie sensazioni, e in quello che di più profondo custodisco nel mio intimo e purtroppo in gran parte si tratta di ricordi ed esperienze dolorose. Sento il bisogno di dire, una volta di più, che gli sono infinitamente riconoscente per tutto quello che più o meno direttamente mi ha trasmesso.
Qualcuno una volta mi ha detto che mio padre ha lasciato un’eredità della quale dovevo essere particolarmente orgoglioso. Un’eredità fatta di educazione, riservatezza, spiritualità, senso della misura, gentilezza, amore per la propria famiglia, attaccamento alla propria terra e alle proprie radici e soprattutto rispetto e attenzione per il prossimo. Tutto questo ha creato un’alchimia rara e preziosa, una sorta di stile, o modo di comportarsi “alla Picchi”, passatemi il termine e scusate anche l’affermazione che segue: ma penso che mi sia riuscito di incarnarlo in maniera piuttosto naturale. Non ho ereditato talenti pedatori da lui, ma senza falsa modestia, buona parte di tutto questo, sì. Ora, e concludo, quello che mi preme veramente, è riuscire a trasferirlo ai miei figli. Perché è davvero tutto quello che conta nell’esistenza terrena di una persona. Grazie.”
Se non avesse vinto il documentario avrebbe sicuramente vinto il discorso di Leo Picchi.
(Qui sotto il figlio di Armando Picchi, Leo, con il nostro Direttore: Pierluigi Arcidiacono – La foto è di Alessandro Ravezzani)