Se te ne vai…

Calcio

Ciao Paul, mi dicono che vali tanti milioni. Forse addirittura 90. Ciò, naturalmente, potrebbe dare il via alla tua cessione da parte del club in cui giochi attualmente in Italia, forse il club che ci è più nemico, ancor più degli antipatici rivali rossoneri che giocano a Milano. Capiamo… Quante cose, infatti, si possono fare con una cifra del genere. Sicuramente, inoltre, il tuo Procuratore di procurerà, appunto, un bel contratto con un incremento degno del tuo valore. Sino a qui poco male, bianconeri più deboli, meglio per tutti, in Italia. Il fatto è che tu rappresenti un giovane un po’ diverso da molti altri (anche meno giovani) che pensano più ai selfie e alle bellezze della gioventù che alla concretezza del proprio lavoro. Sei un bravo testimone della tua fede, parli bene l’Italiano, va beh, cammini in un modo un po’ strano, ma questo non è importante. Viene da esultare vedendo i tuoi goal, anche a chi ha nel cuore  e nelle vene altri colori. È proprio così nel nostro caso che viviamo di Inter da quando eravamo piccini. È proprio così: quando fai uno dei tuoi goal chi è appassionato di Calcio non può fare a meno di emozionarsi. Allora se te ne vai, è evidente, tutto il Calcio italiano ci rimetterà e questo non è un bene. Noi siamo tra quelli che pensano che se un allenatore deve preparare una partita mettendo un difensore a marcare uno come te quello stesso difensore si abituerà a giocare con un giocatore e non con un buffone. Tu sei il Calcio che vorremmo sempre vedere, sia con la nostra maglia, sia con la maglia di un’altra squadra. Ne vorremmo uno per squadra di uno come te. Poi, tranquillo, esulteremo tutte le volte che Ranocchia, Andreolli e tutti gli altri nostri difensori ti fermeranno, ma tu dimostra al mondo che esiste ancora l’Onore e la riconoscenza e rimani nel club che ha creduto in te il più che puoi. Non fare come qualcuno ha fatto da noi, spezzando tanti cuori.

Sinceramente, il Direttore di #INTER.

PS: i vostri scudetti sono trenta 😉

Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it