Questa sera… Il segreto per un giocatore nerazzurro: capire il cuore dei tifosi interisti

Il Direttore In Campo In Primo Piano

Il segreto per un giocatore nerazzurro: capire il cuore dei tifosi interisti… Oggi è il nostro giorno. Oggi è il giorno dell’Inter, di tutta l’Inter, di tutto il popolo nerazzurro. Oggi il mondo siamo noi. Questa sera a San Siro si va in scena. Lo sappiamo: è “La Scala del Calcio”; non è uno stadio costruito con materiali che raddoppiano i suoni, dove il tifo di 20.000 sembra di 40.000. San Siro, lo “Stadio Giuseppe Meazza”, è un catino meraviglioso, sorto su un progetto che già fu di Leonardo da Vinci (colui che ha inventato tutto)… Lì (cioè qui) a Milano sono (siamo) abituati ad almeno 60.000 spettatori. Sì, lo sappiamo: sono un pochino “rognosi” i tifosi dell’Inter, ma di una fedeltà ammirevole, di un cuore grande come il proprio stadio. Se un giocatore capisce il cuore dei tifosi dell’Inter diventa un Campione, diventa un vincente. Se un giocatore capisce il cuore dei tifosi dell’Inter: gioca, lotta e vince.

Oggi è il nostro giorno, oggi il mondo siamo noi. Si ritorna in Europa a competere per uno dei titoli più prestigiosi di questo sport: la Champions League. Sì, a competere; perché altrimenti cosa scendiamo in campo a fare?

Li conosciamo certi sorrisini mediatici. Sono pronti a “gufare”; non vedono l’ora. Non vedono l’ora che l’Inter esca da questa competizione per poter affermare: “Eh, ma lo avevamo detto”… Tra questi, purtroppo, anche molti dei “nostri”: giornalisti che seguono l’Inter e si dicono interisti, ma se c’è un rigore non dato alla nostra squadra o un tiro sbagliato da un nostro giocatore, preferiscono parlare del secondo e – saccentemente – affermano che non si possa “attaccarsi agli episodi”. Sostengono che i Dirigenti dell’Inter abbiamo sbagliato mille volte (prima era un’accusa mossa soltanto nei confronti del Presidente Massimo Moratti, ma, poi, hanno dovuto baciargli il culo). Non è così. Chi a davvero rovinato certi giocatori è proprio quel sistema leccaculo dei potenti fatto da una miriade di giornalisti subito pronti a vedere difetti e problemi e, laddove non ci siano, pronti a crearli.

Ma… Oggi è il nostro giorno. Comunque vada, perché noi siamo l’Inter e il resto è tutta un’altra faccenda. Chi ha orecchie per intendere, intenda.

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Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it