Mercoledì sera (21 Gennaio 2014) a San Siro non si giocherà una partita di Calcio o, meglio, si giocheranno gli Ottavi di Coppa Italia, ma non sarà solo una partita di Calcio. I cuori di tutto lo stadio e di tutti i tifosi che guarderanno il match in tv batteranno emozionati, in egual modo, che si vinca o che si perda. Li vedremo entrare dal tunnel degli spogliatoi, eleganti come solo loro sanno essere, così di classe da non sembrare nemmeno uomini di sport… Saranno lì, poco distanti l’uno dall’altro, con il loro stile così elegante, ancora una volta insieme a San Siro, appena fuori dal campo di gioco, ma con la stessa voglia di allora. Quella voglia di Calcio che li accomuna da sempre e che più volte li ha fatti incontrare durante il loro cammino. Due storie intrecciate: Sampdoria, Lazio, Inter. E, ora, come allora, ancora Inter e Sampdoria. Quasi a essere un melodioso ritornello della loro vita. Il risultato sarà l’evento meno importante domani sera. Li vedremo gridare, gioire, esultare, con quella voglia di lanciare al vento le loro belle scarpe lucide e indossare alla svelta le scarpette con i chiodi. Per dare spettacolo ancora, come facevano prima, insieme o da rivali. E poi li vedremo uscire dal campo, di spalle, con quel modo di camminare che lo hai stampato addosso, che non hai scampo, che se ti muovi così sei stato un calciatore. Li vedremo scendere per il tunnel e saranno ancora loro due, comunque vada, Roberto e Sinisa e quel loro modo inconfondibile di portare la sciarpa.
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it