Primo pareggio e sui “social” già spuntano i saputelli

Il Direttore In Campo In Primo Piano

“Lo sapevo…”, dichiara il primo tifoso deluso dalla prestazione dell’Inter contro lo Slavia Praha. “Eh”, prosegue rammaricato il secondo, “Cosa potevamo aspettarci?!”. Ci sono, naturalmente, quelli che non attendevano altro: “Gobbo sopravvalutato”, narra qualcuno riferendosi ad Antonio Conte… E via così.

Abbiamo sempre pensato che la maggior parte dei tifosi sia di una mediocrtà acclamata, ma in certe occasioni è uno sfavillio di commenti da (come direbbe Vittorio Sgarbi): capre!
La faccenda che più ci stupisce è l’assoluta mancanza di desiderio di emergere, almeno quel poco.

Antonio Conte, dopo la partita davvero bruttina con lo Slavia Praha, si è assunto le proprie responsabilità, ma noi dissentiamo: è la squadra che, questa volta, non ha “girato”; e ciò può accadere solo sul campo.

Škriniar modestamente ha ammesso che lui e compagni sono scesi in campo “poco concentrati”, ma valuta anche che “in questa partita” gli “avversari” erano “più difficili rispetto alle prime di Campionato, con più fisicità”. Bisognava, secondo Škriniar, giocare “dall’inzio come negli ultimi minuti” della gara e “sarebbe stata una partita diversa”. Ha aggiunto: “La prima partita è sempre la più importante ma ce ne sono altre cinque in cui dobbiamo fare meglio, con più grinta e personalità perché così non va bene. Abbiamo fatto fatica nel costruire, non so dov’era l’errore ma ora dobbiamo assolutamente analizzare questa partita e dire chiaramente dove intervenire perché non si può giocare così la prima in Champions League. Sicuramente ora giocheremo il derby con più voglia, una partita diversa da tutte le altre”… Quindi: “…testa solo alla vittoria contro il Milan”.

I veri interisti dovrebbero pensare proprio così e non provare nemmeno a rompere le scatole all’ambiente per ogni sassolino che entrerà nelle scarpette dei nerazzurri. C’è il derby, poi la Lazio… Non scherziamo che le analisi delle solite capre.

Inter – Udinese
Foto Mattia Ozbot

Le foto di apertura (riguardante #InterSlaviaPraha) e di #Škriniar (all’interno del servizio) sono di Mattia Ozbot.

Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it