La nostra indagine su quanto accadde dentro allo stadio di San Siro in occasione di Inter-Napoli (il 26 dicembre) è proseguita; anche se abbiamo trovato qualcuno che i cori razzisti contro Koulibaly li avrebbe sentiti, la maggior parte dei tifosi interpellati conferma il nostro parere… Nulla è accaduto di quanto descritto da Ancelotti in Conferenza Stampa e dai Media successivamente. Dalla nostra parte abbiamo, però, persone che erano a bordo campo, quindi, il cui punto di osservazione e di ascolto era vicino a quello delle panchine delle due squadre. Anche la sensazione di queste persone è stata che nessuno ha mai pensato che da un momento all’altro la partita potesse venire sospesa (per qualche motivo) e nemmeno nessuno ha pensato (di buon cuore e benevolmente) che vi fosse avversione esagerata nei confronti del difensore del Napoli. Nessuno, insomma, ha pensato: “Poveretto, però…”, perché non c’era motivo di pensarlo.
Il F.C. Internazionale Milano ha, quindi, sbagliato a non fare ricorso.
D’altronde, perché subire una punizione così se chi di dovere non ha nemmeno provveduto a fare sospendere la partita…
Domenica 13, dunque, il Benevento è “sceso” a San Siro per l’Atto Secondo della “Farsa del Razzismo”. Il risultato (6 a 2) passa in secondo piano; più importante il pericolo che deriva dall’atteggiamento di Ancelotti, giornalisti e saltimbanchi vari che, a quanto pare, vivono la Democrazia a loro piacimento, ma anche turbandola con fantasiose imposizioni. Qui non si tratta più di arbitri zelanti che fischiano da una parte e sono ciechi dall’altra; non si tratta più della VAR che a volte stacca la spina, ma del grave utilizzo dello sport per altri scopi.
Non escludiamo che anche quanto accaduto fuori possa far parte di giochi vicini a quanto NON accaduto dentro…
Per dovere di cronaca, ma i tifosi lo sanno già, ricordiamo che per l’Inter hanno segnato: Icardi (al terzo minuto, su rigore); Candreva al 7’, dopo che Padelli aveva sventato il goal del pareggio del Benevento; Dalbert (un goal meraviglioso) in scadere del primo tempo; Lautaro Martinez (48’ e 66’) e ancora Candreva nei minuti di recupero del secondo tempo.
Sullo stadio vuoto si esprime bene Luciano Spalletti, che sostiene che così: “…non è una partita; non è quello sport o quello spettacolo che poi andiamo a richiamare, perché se di spettacolo si parla è perché c’è il pubblico che si diverte è perché c’è il pubblico che partecipa. Così, non è partita, non è Calcio, non è divertimento. Non ci si vuole stare dentro agli stadi in questa maniera”.
(La foto in apertura di servizio è di Mattia Ozbot)
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