È il corridore (ciclista) italiano con il maggior numero di corse vinte, ben 273. Francesco Moser, trentino di Palù di Giovo è stato, senza ombra di dubbio, uno dei corridori più forti della storia del Ciclismo italiano. “Lo Sceriffo”, così era soprannominato per la capacità di gestire il gruppo durante la corsa.
Moser ha da poco compiuto i 70 anni e non ha mai nascosto la sua fede e il suo amore per l’Inter:
“Faccio il tifo per questa squadra fin da quando ero bambino”, racconta Moser, “ho sempre seguito la squadra sia nella buona, sia nella cattiva sorte, questa è un po’ la caratteristica di noi tifosi interisti. Quando correvo ero aggiornatissimo su tutto ciò che accadeva intorno all’Inter, oggi non sono più informato come prima, ma seguo la squadra ancora con molto affetto”.
Una carriera, quella di Moser, ricca di successi, vissuta anche sulla grande rivalità con Beppe Saronni, anche lui grande tifoso dell’Inter:
“Ho conosciuto tanti giocatori”, continua, “fra cui Facchetti e Mazzola. Erano grandi Campioni; conservo ancora alcune maglie che mi venivano regalate negli anni”.
Fra i tanti successi del Campione trentino spiccano le tre vittorie consecutive alla Parigi Roubaix la regina delle classiche. Nell’inferno del Nord Moser ha trionfato nel 1978, nel 1979 e l’ultima volta nel 1980. Ma anche le gare contro il tempo erano un suo pezzo forte: a questo proposito i francesi sostenevano che la sua posizione in bicicletta fosse talmente perfetta da poter appoggiare sul dorso una coppa di champagne, certi che non ne sarebbe caduta neppure una goccia:
“La posizione in bici è sempre importante, ma per vincere le cronometro serve soprattutto la condizione nel giorno della gara. Le tre Roubaix sono state qualcosa di incredibile, ma ricordo volentieri anche il Record dell’Ora e il Giro d’Italia”.
L’Inter dello Scudetto 2021 è scattata al momento giusto senza dare agli avversari la possibilità di recuperare, proprio come faceva Moser nelle sue imprese:
“Mi ha fatto davvero molto piacere rivedere l’Inter vincere lo Scudetto”, conclude il campione trentino, “è una sensazione che non provavo da tanto tempo. È stato un Campionato vinto meritatamente, bello riassaporare il gusto della vittoria”.
In alto Moser e Atollo durante le prove della sfida: ciclista contro cavallo, andata in scena a Follonica nel 1978. Sotto la vittoria del Campione del Mondo Moser: Atollo condotto da Carlo Bottoni è battuto. (Foto Giorgio di Daniele Nannini)