MILANO – Si inizia guardando Lautaro in tribuna, sconsolato… L’aria, però, a San Siro, è quella di festa. Si gioca #InterCagliari e quello che potrebbe rappresentare davvero l’ultimo ostacolo prima della grande esplosione di gioia per lo Scudetto numero 20. Il Milan ha pareggiato a Reggio Emilia contro il Sassuolo e l’occasione di chiudere i giochi anzitempo è davvero ghiotta. Nel piazzale del Meazza, nella prima domenica estiva meneghina, si canta, si salta e si inneggia al Tricolore, mai così vicino.
C’è anche Samir Handanovič, una vita in nerazzurro, premiato prima della partita dal Vice Presidente Xavier Zanetti.
Ma c’è anche il Cagliari sulla via del Tricolore, il Cagliari di Claudio Ranieri che a Milano ha vissuto un’esperienza breve ma intensa. Il Cagliari e quella terra che hanno rappresentato un legame fortissimo con la famiglia Moratti, dove la Saras, l’azienda di famiglia, ha rappresentato per oltre cinquanta anni un punto di riferimento lavorativo per migliaia di persone.
Così gli isolani si dimostrano squadra tosta e combattiva, molto più difficile da affrontare di quello che recita la sua classifica, tanto da ottenere un pareggio (2 a 2) preziosissimo per corsa salvezza. E gli si perdona anche come sia nato il secondo goal… Chi ha orecchie per intendere…
L’Inter priva di Lautaro Martinez e Pavard segna dopo appena dieci minuti con Thuram. Tutto appare facile, un film visto più volte in questa stagione; San Siro canta e la festa sembra essere già iniziata. Con il passare dei minuti, però, la partita sembra quasi passare in second’ordine: lo Scudetto è vicino, la Curva Nord omaggia ripetutamente Simone Inzaghi e i suoi giocatori. L’Inter cala vistosamente e il Cagliari ne approfitta. Al pareggio di Shomurdov (1 a 1) replica poco dopo. Segna Çalhanoğlu su rigore. Sembra di nuovo fatta, ma quando Viola realizza il definitivo 2 a 2 si capisce che la serata non è quella giusta, che si dovrà aspettare ancora qualche giorno prima di mettere definitivamente la parola fine su questo Campionato.
Lunedì 22 aprile c’è il Derby della Madonnina e sarà il primo match point per il Biscione, che, con una vittoria, conquisterebbe la matematica certezza dello Scudetto e, quindi, la doppia Stella. Certo, vincerlo contro i “cugini” darebbe alla festa un gusto del tutto particolare, ma la fretta, si sa, non è mai stata buona consigliera. Servirà ancora un pochino di pazienza, alla fine una domenica vale l’altra.
La luce della seconda Stella ha già indicato la direzione dello Scudetto numero venti che ormai ha preso inesorabilmente la strada di via della Liberazione… Con buona pace degli inseguitori.