L’Inter scende in campo con il pigiama della Sprite e la difesa, “pigiamata”, si fa una bella dormita, così, l’Udinese va in vantaggio e, poco dopo, rischia il raddoppio. Con l’eliminazione dalla Uefa Cup c’era la possibilità di archiviare definitivamente questa maglia, ma nulla, le logiche (logiche?) del marketing prevalgono. Per carità, non si offendano alla Nike, se fosse la maglia di un’altra squadra sarebbe molto bella, ma sappiamo bene quanto i colori nerazzurri siano importanti per il popolo interista e se si desidera far capire ai giocatori quanto l’attaccamento alla maglia sia fondamentale, anche queste piccole scelte sarebbero importanti. Non ci riuscì nemmeno il Fascismo a cambiare i colori nerazzurri e ora dobbiamo sottostare a logiche (logiche?) di mercato come questa maglia o come la famosa shirt rossa della stagione 2012/2013.
Ciò non ostante i nerazzurri, dopo che l’Udinese era andata in vantaggio e s’erano alternate alcune buone occasioni per entrambe le compagini, servono un bel the freddo ai bianconeri. Ivan Perisic (alla fine del primo tempo) la gira super bene ed è 1 a 1. Nel secondo tempo San Handanovič fa il suo dovere, come sempre, e nel finale che più finale non si può – era il 42’ del tempo regolamentare – è ancora Ivan che (salendo in cielo) la mette dentro di testa. È la quarta vittoria consecutiva e questo fa bene, anche se le altre squadre, quelle che si trovano davanti in classifica, rispondono bene. I punti dal terzo posto sono “ancora” 5, oppure, a seconda dei punti di vista: i punti dal terzo posto sono “solo” 5.
Marco Andreolli, che ritrova il campo, spiega che “le vittorie sofferte sono le più belle e fanno crescere il gruppo”, noi – in questo tempo di valigie – ci vogliamo credere. Mister Pioli denuncia che nel primo tempo “abbiamo sbagliato troppi passaggi in uscita” e questo è assai preoccupante, ma altresì, nel parlare dei ragazzi, sostiene che erano “consapevoli e convinti” e questo può essere rassicurante. Continuiamo così, sabato sera è vicino ed è sempre Mister Pioli che avverte: “… sappiamo che Italia partite facili non ci sono”.