L’Inter NON deve più giocare allo “Stadium”!

Fuori Campo Il Direttore In Primo Piano

La storia è vecchia come il cucco: razzolano male e predicano peggio. Che il Presidente della Juventus, Andrea Agnelli, non valga nemmeno un dito del vero Agnelli (l’avvocato Gianni) è risaputo; ma è giovane, avrà modo di rifarsi, speriamo. Di fatto, che ogni tanto faccia la pipì fuori dal vaso è altrettanto risaputo. L’aggettivo migliore è: “arrogante”. L’ostentazione nel “suo” stadio degli scudetti che sono stati ritirati alla Juve è vergognosa, ma lui dichiara che, appunto, a casa sua fa quello che vuole.

Chi scrive è stato tra primi a denunziare (nel 2004) certe faccende che erano sotto gli occhi di tutti, ma “il Sistema” era ben “oliato”, nessuno osava muoversi. Alla fine, Moratti, Mancini e Carabinieri si sono mossi e sappiamo cosa avvenne.

Scriveva (riferendosi ai giornalisti) l’allora Vicedirettore di “Libero” (Michele Brambilla), dopo quanto emerse sulle malefatte della Juventus nel 2006:

“…mai una volta che sfottessero Moggi e Giraudo, sempre ossequiati come geni del calcio e della finanza. Bastava vedere come si ponevano davanti a loro nelle interviste televisive, i nostri eroi del giornalismo sportivo: Moggi li pigliava per il culo e loro giù a sghignazzare, ma come sa mentire bene lei, com’è bravo, com’è furbo, com’è astuto. Ah, quando si dice la schiena dritta della categoria”.

Era proprio così: Moggi li prendeva proprio per il culo e loro glielo leccavano.

È passato solo qualche anno ed è ricominciato tutto; invece di chinare la testa, quelli della Juventus, l’anno rialzata senza pudore, ma, evidentemente, nell’Inter post “Triplete” (ancora presieduta da Massimo Moratti) l’istinto battagliero era appagato.

Allora, parliamoci chiaro: una faccenda sono i tifosi, altro è la società. Se i tifosi hanno banbdiere e magliette con scudetti + 2, questo non può avvenire in sedi ufficiali; siamo stufi di situazioni che creano imbarazzo. L’anno scorso, addirittura, Chiellini è stato ripreso durante l’intervista che rilasciava dopo la vittoria del Campionato; gli è stato detto che gli scudetti erano due di meno.

BASTA!

L’Internazionale dovrebbe riappropriarsi di quello spirito che fu di Angiolino Moratti, il Presidentissimo della “Grade Inter”, che nel 1961 (in accordo con Herrera), a Torino contro i bianconeri, per protestare contro una decisione della CAF, fece scendere in campo la “Primavera”. Fu l’ultima partita d Boniperti (Juve), ma fu anche il debutto di Sandro Mazzola che segnò il “Goal della Bandiera”. Finì 9 a 1. Magari ogni anno giocassela “Primavera” e sorgesse un Mazzola…

Questa Juve, èerò, quella che va i campo allo “Stadium”, non merita nemmeno i nostri giovani.

Che se li tengano pure i tre punti del “Derby d’Italia” quando si gioca a Torino; noi ci teniamo l’onestà della nostra storia, la nostra pulizia.

Ci pensi Mister Spalletti. Ci pensi Presidente Zhang. Siamo certi che il Vicepresidente Javier Zanetti (Campione d’Europa e del Mondo con la maglia nerazzurra) sarà d’accordo con noi; lui conosce bene tutta la storia…

Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it