L’incornata de “Il Toro” Martinez che ha matato il “Toro” di Nicola è l’immagine scolpita negli occhi dei tifosi interisti e resterà lì per un paio di weekend, orfani della “Beneamata”.
Colpa del maledetto Covid-19 che ha fatto capolino ad Appiano Gentile rendendo positivi quattro giocatori nerazzurri e impossibile la disputa di #InterSassuolo rinviata a data da destinarsi. Aggiungendo allo stop imposto dal virus la sosta per le partite delle Nazionali i tifosi “Bauscia” resteranno tre settimane senza Inter. Una lontananza che riempie di malinconia il cuore perché, ammettiamolo, per chi ha sangue nerazzurro nelle vene un fine settimana senza Inter e un po’ come per un comune mortale trascorrere una domenica di luglio al mare senza il Sole.
I cuori nerazzurri possono, comunque, consolarsi guardando la classifica in cui il primato dell’Inter resta inattaccabile e la bandiera neroazzurra rimarrà, malgrado tutto, a sventolare gagliarda sulla vetta. Quella vetta, attualmente inespugnabile, in cui le corna de “Il Toro” Martinez l’hanno spinta con forza al minuto 85 di #TorinoInter.
Un’incornata da centravanti Doc a beffare l’esterrefatto Sirugu e a togliere dall’ansia i milioni di supporter della “Beneamata” che guardavano preoccupati all’incedere del cronometro. In una giornata storta in cui l’Inter pareva aver smarrito verve e meccanismi consolidati, “Il Toro” nerazzurro sbuffava nervoso perché proprio non ci stava a lasciare due punti sul terreno dell’Olimpico di Torino. Le sue corna erano pericolosamente spuntate all’inizio della sfida e avevano spedito il pallone di poco fuori dal bersaglio. “Il Toro” ha continuato a sbuffare rabbioso sul prato dell’Olimpico confrontandosi senza paura con quell’altro toro, quello colorato di granata, finendo a terra soltanto una volta, ma per conquistare un prezioso rigore e non per cedere alla forza delle corna altrui. E sul finire della sfida ha piazzato l’incornata letale matando l’orgoglioso e baldanzoso torello torinista. “Benedette corna” del nostro “Toro” avranno pensato i cuori “Bauscia” davanti alla televisione.
Già, corna benedette nonostante nel gergo quotidiano le corna non rappresentino proprio una benedizione, anzi sovente richiamano un fatto disturbante quale è il tradimento. Tradimento del coniuge, della fidanzata o del fidanzato o di un amico o anche, perché no, del giocatore o della squadra del cuore. Possono pure raffigurare un insulto come, per esempio, quando vengono esposte dagli automobilisti nel turbinio del traffico cittadino. Possono, altresì, configurare una forma di scongiuro, di amuleto per esorcizzare la sfiga.
Considerando la prima opzione, se nel finale del match di Torino ci stava sorgendo il dubbio che l’Inter ci stesse facendo le corna, ovvero che stesse consumando un tradimento a nostro danno, l’incornata de “Il Toro” argentino l’ha completamente dissipato.
Ora mancano undici partite alla fine del Campionato che la retorica impone definire: “11 Finali”. Le rivali storiche dell’Inter: Milan e Juve, straparlano di sorpasso, ma per ora le corna le hanno mostrate gli interisti ai “cugini” dopo averli superati a tutta velocità qualche giornata fa. Guardando nello specchietto retrovisore si fa fatica a vedere i bianconeri di Pirlo, piuttosto attardati dopo essere inciampati sul Benevento di Pippo Inzaghi, mentre a distanza di sicurezza notiamo la vettura pilotata da Pioli chiazzata di rossonero. Nonostante la sgommata milanista in quel di Firenze l’Inter resta serenamente al comando della corsa e mentre guardiamo con fiducia e determinazione verso il traguardo lontano (ma non lontanissimo…) ci si può permettere di abbassare il finestrino e fare le corna a Ibra e compagni.
Interisti maleducati? Beh, nove stagioni da “Zero tituli” hanno fatto smarrire l’aplomb perché di corna gli interisti ne hanno subite troppe. Vittime di tanti tradimenti in questo lungo purgatorio in cui a mettere le corna sono stati i Dirigenti, i tecnici e i giocatori della “Beneamata”, ma anche arbitri che non hanno correttamente applicato il regolamento, così come le corna sono giunte da giornali e televisioni che spesso non hanno mantenuto un doveroso atteggiamento neutrale nei confronti dell’Inter. Del resto, sono stati i rivali a intraprendere per primi la strada dell’insulto all’indirizzo dell’Inter, come accaduto nelle bollenti sfide di Coppa Italia con rossoneri e bianconeri. Tutto sommato mostrare un bel paio di corna a chi volutamente trascura le più elementari regole di civiltà sportiva (leggi: Ibra, Agnelli e Paratici) non può essere considerato reato.
Nell’attesa di rivedere l’Inter sugli schermi, ci si può crogiolare con l’immagine dell’incornata vincente di Lautaro che ricorda altre poderose e vincenti incornate di un bomber del passato nerazzurro che era assoluto padrone del gioco aereo nelle altrui aree di rigore. Ci riferiamo ad Aldo Serena, il bomber dell’Inter dei record trapattoniana. Non era argentino, ma lo era il suo collega di reparto Ramon Diaz col quale formava una strepitosa coppia d’attacco. Oggi abbiamo la “Lu-La” a ricordare i fasti della coppia Serena-Diaz che faceva gioire Giovanni Trapattoni. Anche oggi in panchina a suonare la carica alla truppa interista c’è un ex juventino che di cognome fa Conte che, come il Trap, con la Juve ha vinto tanto. Beh, l’Inter targata Trapattoni, che volava grazie anche alle incornate del capocannoniere Serena, vinse lo scudetto che fu poi definito “dei record” tanti furono quelli polverizzati da quella squadra meravigliosa.
I “Bauscia” sono autorizzati a fare le corna a mo’ di scongiuro (come faceva il Vice Presidente Peppino Prisco ai milanisti), ma tutti devono guardare a quegli undici ostacoli da superare, prima di arrivare al sospirato traguardo che non si raggiunge da tempi remoti, con serenità senza temere tradimenti e corna perché si deve essere forti delle corna de “Il Toro” Martinez. Ibra e CR7 impugnino pure il drappo rosso, ma facciano attenzione ad agitarlo per sfidare “Il Toro” neroazzurro. Correrebbero il serio rischio di beccarsi un’incornata letale.
Per mettere uno scudetto in bacheca tutto può servire, anche un bel paio di corna.
(La foto di Lautaro Martinez in apertura di servizio e le foto all’interno dell’articolo sono di ©Mattia Ozbot)
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