Lautaro Martinez, nessun mistero: ve lo spieghiamo noi – Di Roberta Santoro

In Campo In Primo Piano

Ma quanto è bello il risveglio degli interisti “veri” quando i 3 punti arrivano perché la fiducia nei confronti del tecnico e nella squadra non sono mancate.

Personalmente sono una tifosa che ha sempre supportato il Mister e non ho mai dubitato della sua buona fede nel prendere decisioni perché non è facile fare l’allenatore, e non è sempre facile scegliere chi schierare in campo, soprattutto se si ha a disposizione un palinsesto di Campioni in grande quantità; soprattutto se differentemente dagli altri tecnici – che hanno sì degli ottimi giocatori ma sicuramente in numero inferiore rispetto a quello che succede in casa nerazzurra – c’è spesso l’imbarazzo della scelta e fra tanti giocatori validi bisogna scegliere quelli che presentano la condizione migliore. Sicuramente una “abbondanza di talenti” può destabilizzare ed essere determinante nella scelta della formazione.

(Roberta Santoro e Lautaro Martinez al termine di #InterCagliari – Foto di Mirko Giovanni Vargas)

Dobbiamo partire dal presupposto che, un allenatore, per il proprio bene e per il bene del proprio team, coadiuvato dai suoi preziosi collaboratori, schiera in campo solo chi è effettivamente in condizione; questo per preservare, innanzitutto, un atleta che ha accusato sintomatologie particolari e, poi, per tutelare anche il fattore psicologico di un atleta che ha accusato malesseri dovuti a varie motivazioni.

Questa premessa, per dedicare attenzione al “Caso Lautaro Martinez”, che ieri con un tiro spettacolare diretto verso lo specchio della porta ha incantato la folla e ha dimostrato di avere talento puro. Non parlo, quindi, solamente del goal; Lautaro è stato superlativo. Tempo fa abbiamo descritto le caratteristiche del ragazzo in maniera dettagliata. Abbiamo parlato di fantasia motoria, di capacità di ritmo elevata, di capacità di anticipazione rispetto le azioni dell’avversario e ieri abbiamo visto tutto questo. Il ragazzo ha regalato ai tifosi anche una rovesciata pulita, nitida in mezzo al campo. L’argentino si è perfettamente integrato nella squadra e ha dimostrato di avere ottime potenzialità.

Purtroppo, l’infortunio che lo ha visto protagonista e tradotto con un esito di ematoma al soleo preceduto da problema muscolare, non gli ha concesso di presenziare come titolare nelle ultime gare. Ieri rientrando ha dimostrato alle solite malelingue e ai malpensanti che davvero l’infortunio ha avuto una certa entità. Ma cosa potrebbe essere effettivamente successo al numero 10 ? Normalmente un ematoma potrebbe essere la conseguenza di uno strappo muscolare dovuto a lesioni precedenti del muscolo stesso, ridotta flessibilità o affaticamento e poca forza. Nel caso di Lautaro Martinez sono sicuramente da escludere i fattori legati a mancanza di forza e flessibilità. Molto probabilmente un eccessivo carico di lavoro potrebbe aver fatto scattare la scintilla, ma Martinez è stato scelto per giocare e (sebbene qualcuno dica che la rosa di gioco è troppo stretta e che probabilmente per lui non c’è posto in Campionato e in Champions League) gli unici motivi per i quali il ragazzo non ha più calcato il campo fino a Inter-Cagliari sono dovuti al trauma riportato. Trauma che porta fastidio e rigidità e che normalmente si risolve in tempi brevi ma che in questo caso ha necessitato di maggiore attenzione. Quando si hanno problemi legati a ematomi di questo tipo, il tessuto cicatriziale che conseguentemente si crea non presenta la flessibilità delle fibre originarie e pertanto servono esercizi specifici di stretching e altre terapie utili a ripristinare la condizione originaria. Anche il fattore climatico è da tenersi in considerazione in questi casi. Studi scientifici affermano che c’è una stretta relazione tra il fattore climatico e il ripresentarsi della situazione che provoca dolore a seguito di trauma ed il tempo a Milano è stato effettivamente ballerino. Quindi scordiamoci davvero l’idea che tra il baby talento e il Mister vi siano dissapori e auguriamo il meglio a Lautaro, un ragazzo che ieri ha meritato il suo momento di gloria, che non è solamente un abbaglio estivo, che aveva comunque bisogno di dimostrare quanto vale anche se noi che lo abbiamo supportato fin dall’inizio non avevamo dubbi sulle sue capacità. Sei insuperabile Toro.

(La foto in apertura è di Mattia Ozbot)

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Roberta Santoro
Roberta Santoro
Roberta Santoro, dottoressa in Scienza dello Sport è specializzata in Marketing Organizzazione e Sociologia dello Sport. Attualmente svolge la professione di Personal Trainer. Da bambina praticava l’Atletica Leggera correndo i 100 metri, ma i suoi tempi non erano dare record e, quindi, si è diplomata in pianoforte presso il Conservatorio di Como. Appassionata di Calcio si è dedicata anche all’arbitraggio di questo sport. Ama il Calcio e naturalmente è interista.