Quando la Spal diventò la “Grande Inter”

Storia

Quando la Spal diventò la “Grande Inter” – Un tempo accadde qualcosa di magico tra Livorno, Ferrara e Milano: l’Osservatore Paolo Mazza, un uomo che tra gli Anni Quaranta e gli Anni Cinquanta, aveva valorizzato molti giovani calciatori, prima sconosciuti, segnalò un giocatore al Presidente della Spal. Dopo aver visto Armando Picchi Mazza diede il suo giudizio: “Molto scattante, ottimo nel destro, più debole nel sinistro, un po’ scarso nel gioco di testa. Ha tendenza a portarsi in avanti. Prenderlo subito!”. A chi, dopo l’acquisto, commentò che l’età del giocatore livornese non era proprio giovanissima, rispose: “Qualcuno dice che è un po’ tardi perché diventi un Campione, ma io sono sicuro di non sbagliarmi”.

La Spal nel Campionato seguente, 1959-1960, con Picchi, fu sorprendente; si piazzò dietro alle grandi (Juventus, Fiorentina, Milan e Inter) al quinto posto, a pari merito con il Bologna e il Padova (classificata settima solo per la differenza reti). Armando Picchi, in coppia con Bozzao, giocò ventisette partite e segnò un goal. Il pubblico di tutti i campi avvertì subito che era uno dei più forti terzini della Serie A.

Alla sua prima stagione a Milano Helenio Herrera chiese al Presidente di rafforzare la squadra. Angelo Moratti lo accontentò acquistando tre giocatori: il portiere del Genoa Lorenzo Buffon, il mediano Franco Zaglio che arrivò dalla Roma e, dalla Spal, un terzino: proprio Armando Picchi.

Inter – Spal, giocata il 15 Novembre 1959, finì due a uno per i nerazzurri. Segnò per prima l’Inter con Bruno Bolchi, al 64’. Pareggiò la Spal all’84’, ma ancora Bolchi riportò in vantaggio la propria squadra, proprio allo scadere del tempo regolamentare: al 90’. Il 3 Aprile 1960, in casa dei ferraresi, la partita finì 0 a 0.

Poi Picchi venne a Milano e negli anni seguenti la storia dell’Inter diventò gloriosa. Noi di hashtaginter.it auguriamo alla Spal lo stesso cammino della stagione 1959-1960 e, allo stesso tempo, ci auguriamo possano in futuro fare all’Inter un regalo come fu quello del mitico Capitano della “Grande Inter”: Armandino Picchi. #ForzaInter, Nel Sole e nel vento…

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Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it