Come sempre il popolo nerazzurro ha risposto “Presente!” anche di sabato pomeriggio. Niente aperitivo o shopping in centro, ma a San Siro a sostenere l’Inter in questa partita fondamentale per il futuro nerazzurro. La sconfitta di Dortmund in Champions League e le dichiarazioni del mister Antonio Conte hanno sicuramente lasciato il segno. Non poteva essere altrimenti.
Stasera, però, era fondamentale ritrovare testa e gambe al cospetto di una formazione, quella veronese, scesa in campo per fare la “sua” dignitosa partita e, lo sapevamo, specialmente in trasferta ha dimostrato di saperci fare.
Colpo d’occhio fantastico e groppo in gola all’idea che fra qualche anno, con il probabile (?) abbattimento di San Siro, tutto questo non ci sarà più.
Inter Verona una volta unite da un gemellaggio granitico, che da un po’ di anni non esiste più… L’Inter ci prova con caparbietà, il Verona si difende, con ordine, ma si difende. La Curva canta, incessantemente. Il Verona passa su rigore di Verre, cala il gelo. Ma l’Inter reagisce con veemenza: Lukaku il più pericoloso, ci prova, ma niente da fare.
La Curva continua a cantare, l’Inter attacca a testa bassa, davvero con il cuore. Vecino pareggia, c’è ancora tempo . Il Verona è alle corde come un pugile suonato. È questo i momento… Barella dopo essersi fatto il campo (su è giù) decine di volte trova la forza e la lucidità per metterla là dove Silvestri non può arrivare. Una rete #PiùCheMeravigliosa È L’apoteosi, Conte può finalmente scaricare tutta la tensione accumulata in una settimana davvero difficile. Ora la sosta… Dio sa quanto ne abbiamo bisogno.
(La foto di Vecino in apertura di servizio è di Mattia Ozbot)
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