La volontà dell’Inter di cedere Icardi e Nainggolan è ormai conosciuta da tutti, dopo le dichiarazioni dell’Amministratore Delegato Giuseppe Marotta di qualche giorno fa, poi ribadite da lui stesso e dal mister Antonio Conte nella conferenza stampa del 7 luglio.
Mettiamo da parte il discorso di Icardi, l’ex Capitano “vittima” di ammutinamento da parte di società, allenatore, compagni e tifosi.
Se per Icardi la questione è intricata e non regala spiragli di verità, per il centrocampista belga la situazione è ancora più un’incognita.
Questo perché nell’arco della scorsa stagione sono trapelate delle voci riguardo la sua volontà di tornare a Roma, addirittura ingigantite con una sua nota vocale diventata virale su Internet.
Inoltre, c’è il sospetto (va chiarito, però, che è una supposizione senza fondamenta) che qualche infortunio potrebbe non essere stato del tutto legittimo, date le continue assenze.
Insomma, come al solito vengono date poche informazioni ufficiali, dichiarazioni che potrebbero risolvere molte questioni in sospeso e fare risparmiare tanto inchiostro sui giornali che purtroppo si nutrono di questi “drammi”.
Quindi, perché l’eventuale cessione del “Ninja” dovrebbe essere così dannosa ?
1) Questione tecnica: privarsi di colui che è stato il centrocampista migliore in Serie A per diverse stagioni non è mai una decisione che si prende a cuor leggero: ne è testimone la Roma, finita sesta in classifica senza una solida base proprio nel reparto di centrocampo, a causa della partenza di Nainggolan. Scartandolo rinunci a un giocatore totale, le cui qualità sono conosciute in tutta Europa: quantità, qualità, cattiveria agonistica, corsa, tecnica, goal e chi più ne ha più ne metta. Un calciatore completo, difficilissimo da eguagliare.
2) Questione numerica: difficilissimo diventa anche andare a sostituirlo; l’affare Barella sta piano piano andando in porto, ma possiamo veramente affermare che l’Azzurro è già al livello di Nainggolan ? E per quanto riguarda il potenziamento della rosa? La corsa in Italia è a senso unico e in Champions League è sempre complicatissima. Avere un ipotetico tris di centrocampo formato da Brozović, Nainggolan e Barella è molto diverso quando togli il secondo per mettere un giocatore come Sensi, Gagliardini, Vecino o João Mário. Sia chiaro, sono giocatori di tutto rispetto, ma per migliorare e per cercare di colmare il gap con le squadre più forti bisognerebbe blindare i propri top player e andare a puntellare i punti più deboli. Sempre prendendo come esempio la Roma: nella capitale si stanno mangiando le mani per i vari Alisson, Salah, Pjanic, Rudiger e Paredes.
3) Questione economica: dopo certe dichiarazioni pubbliche, è inevitabile che il prezzo di mercato dei giocatori indesiderati si sgonfi: i primi tre giocatori ex Roma citati in precedenza sono stati venduti per un totale di €136,5 milioni. Quanto si può incassare per Nainggolan, trentunenne, dopo una stagione caratterizzata dai numerosi infortuni e, appunto, questa frizione tra lui e la società? Sicuramente meno del suo valore reale, a meno che non arrivi un’offerta importante dalla Cina, destinazione che si dice sia la più probabile.
Dunque, la cessione di Nainggolan creerebbe un buco a centrocampo; un buco da riempire con un giocatore del suo livello, il quale sarà sicuramente costoso per colpa degli odierni prezzi folli del Calciomercato.
D’altra parte, non si può omettere il fatto che Conte e Marotta sanno il fatto loro, e che probabilmente sono in gioco diversi fattori che non conosceremo mai.