Italia fuori dai Mondiali e tifosi irritati – Ci si chiede di chi siano le “colpe” (preferiamo iltermine “responsabilità”) e ognuno – come sempre accade nel nostro Paese – dice la propria. Facciamo una riflessione sui ruoli e sulle competenze. Italia-Svezia fa luce anche sulla figura professionale dell’“allenatore” che normalmente agli occhi di tutti ha l’incarico di dirigere sedute di allenamento per raggiungere poi la prestazione ottimale durante la competizione. Nel corso del tempo questa figura ha assunto un ruolo complesso e oggi non deve avere solo competenze tecniche, ma deve – come abbiamo già spiegato – essere abile nel relazionarsi con quanti lo circondano (Staff tecnico e Staff medico, Dirigenti, tifosi, giornalisti…). Servono capacità e competenze critiche per svolgere questo mestiere con successo che implica la necessità di gestire relazioni con gli atleti, la società e le agenzie esterne a essa, senza trascurare la formazione dello spirito di squadra e la trasmissione della corretta motivazione al gruppo. Il lavoro predisposto dal “Mister” deve sottolineare che il valore primario da condividere con gli atleti è la loro crescita sul piano tecnico e umano, parallela a quella della squadra, fornendo il maggior numero di stimoli possibile, affinché venga riconosciuta l’adeguatezza del lavoro programmato e svolto e la pertinenza degli obiettivi individuati e, quindi, la loro condivisione. Quella che emerge oggi è la figura del “Coach Manager” che possiede le conoscenze per riconoscere altrui competenze, gestirle e mediarne l’inserimento all’interno del contesto di gioco e societario con polso e determinazione e attualmente spirito imprenditoriale. A prescindere di chi siano le colpe resta l’ amarezza, perché questa sconfitta precluderà molte possibilità a esercenti di attività economiche, del turismo e dell’intrattenimento di sfruttare un avvenimento importante quale il Mondiale di Calcio, ma soprattutto non vedremo i colori delle bandiere che ci fanno sentire “italiani”. Enon è cosa da poco, considerando il periodo che stiamo vivendo.
Roberta Santoro
Roberta Santoro, dottoressa in Scienza dello Sport è specializzata in Marketing Organizzazione e Sociologia dello Sport. Attualmente svolge la professione di Personal Trainer. Da bambina praticava l’Atletica Leggera correndo i 100 metri, ma i suoi tempi non erano dare record e, quindi, si è diplomata in pianoforte presso il Conservatorio di Como. Appassionata di Calcio si è dedicata anche all’arbitraggio di questo sport. Ama il Calcio e naturalmente è interista.