Renato Bosetti, “Leader” degli OLD FANS, come molti tifosi, comincia a frequentare lo stadio con il suo papà e i suoi amici: ha 8 anni e assiste alle partite dal “rettilineo”. È il 1978. Nel 1981 è il momento del suo “debutto” in Curva, anche perché Renato – lui stesso lo ammette – non era proprio un “ragazzino tranquillo”… Da quel giorno ha sempre fatto parte del gruppo degli Ultras e ne è divenuto anche Responsabile (dal 1997 al 2009). Nel 2014 Renato lascia la Curva Nord e fonda un nuovo gruppo,gli OLD FANS.
hashtaginter.it: Chi sono gli OLD FANS? La parola “Old” lascia pensare che nel gruppo ci sia posto solo per “i vecchi” tifosi, è così? Lei che ruolo ha?
Bosetti: Gli OLD FANS sono un gruppo di ragazzi che per svariati motivi si sono staccati dalla Curva Nord e attualmente occupano il Settore 138 del Primo Anello Verde. Il nome OLD FANS – se devo dire la verità – me lo ha suggerito un amico (Mauro) la cui figlia, in quel periodo, giocava a Pallavolo con una delle mie figlie. Il gruppo è aperto a qualsiasi interista di qualsiasi età. Il mio ruolo consiste nel coordinare tutto ciò che facciamo e curare l’organizzazione delle trasferte.
hashtaginter.it: hashtaginter.it: Quanti sono i vostri iscritti?
Bosetti: Attualmente siamo intorno ai 230 (che sono gli abbonamenti al Settore 138). Numerosissimi sono quelli che stanno nei Settori intorno e si “agganciano” a noi. Siamo comunque in continua espansione.
hashtaginter.it: In cosa consiste l’attività degli OLD FANS in occasione delle partite casalinghe?
Bosetti: Nelle partite casalinghe abbiamo una bancarella all’interno dello stadio con la quale ci “sovvenzoniamo” vendendo materiale del gruppo. Attualmente abbiamo una decina di bandieroni che sventolano alle spalle della porta sino all’inizio della patita e durante l’intervallo. Guardiamo la partita in piedi facendo tifo.
hashtaginter.it: E in trasferta?
Bosetti: In trasferta facciamo il tifo con gli altri tifosi del Settore ospiti e portiamo un nostro bandierone.
hashtaginter.it: Qual è l’attività del gruppo in settimana, al di là di quella prevista a San Siro e in trasferta? Ci si ritrova per altri motivi?
Bosetti: Abbiamo una sede in via Gianella 21 a Milano. È aperta tutti i giorni, perché è anche un Pub – Tavola calda. Io sono in sede tutti i giorni, tranne quando gioca l’Inter. Chi non viene alle partite può guardarle con i ragazzi presenti. Il mercoledì sera facciamo la riunione organizzativa. Da più di due anni facciamo una raccolta alimentare per gli italiani in difficoltà e la consegniamo alla sede di CasaPound Milano. Partito del quale sono militante: e non ho problemi a dire che faccio politica attiva anche allo stadio, perché è uno degli ultimi luoghi dove c’è “socializzazione”.
hashtaginter.it: Quanti sono i fondatori del gruppo?
Bosetti: Il gruppo l’ho fondato io. Attualmente c’è un gruppo di ragazzi che mi aiuta nelle decisioni più importante: Raffaele, Willy, Biez e Broccolino. Abbiamo delle sezioni, tra cui la più numerosa è quella di Torino. Le altre sono: Svizzera, Belgio, Trezzo d’Adda, Puglia, Casalpusterlengo, e il gruppo delle “Girls” (attivissime)!
hashtaginter.it: Lei cosa pensa del mondo degli Ultras in generale?
Bosetti: Il mondo degli Ultras ha subito una repressione da “Stato di Polizia” e attualmente cerca di prendere le “contromisure”.
hashtaginter.it: E della Curva Nord Milano nerazzurra in particolare?
Bosetti: Non parlo della attuale Curva Nord.
hashtaginter.it: Ma tutte le Curve sono degne di rispetto?
Bosetti: No. Non tutte le Curve sono degne di rispetto.
hashtaginter.it: Come sono cambiate le Curve negli ultimi dieci o vent’anni?
Bosetti: Sono cambiate sicuramente in peggio, ma come tutta la nostra società, del resto.
hashtaginter.it: Nell’Ottobre del 1979 si giocò un Inter-Milan, vinse l’Inter per 2 a 0 (è quello famoso della doppietta di Evaristo Beccalossi (rete al 1’ e all’84’); in quella occasione la Polizia sequestrò (in piazzale Lotto) un vero e proprio arsenale: 19 estintori; 4 molotov: 15 bastoni; 3 mazze di ferro; 3 tondini di ferro; 4 tubi di ferro; 4 sacchi di sabbia; 3 sbarre di ferro; 10 lastre di ferro; 10 bulloni; 10 coltelli; 1 pistola lanciarazzi con 94 cartucce da esplodere…
Com’era possibile che tifo e passione arrivassero a questi eccessi?
Bosetti: Bisogna capire il momento storico per parlarne. Era un momento in cui la violenza – repressa dalla Polizia nelle strade – si spostò negli stadi.
hashtaginter.it: Dopo il pareggio con la Roma l’Inter rimane una squadra da zona Champions League? Gli scontri diretti delle altre squadre potranno favorire anche un risultato migliore del quarto posto?
Bosetti: L’Inter è sicuramente in corsa per la Champions. L’importante è arrivare quarti.
hashtaginter.it: Molto spesso si cerca di proporre un 11 ideale, l’Inter più forte di tutti tempi; individuando giocatori di varie epoche, ma, poi, viene quasi da piangere a escludere qualcuno… Però, se si dovesse fare un solo nome, l’uomo più rappresentativo del cuore dell’Inter, forse, il compito sarebbe più facile. Quel nome chi è per lei?
Bosetti: Sicuramente Lele Oriali.
hashtaginter.it: Una Inter di tutti i tempi è difficile, perché ogni tifoso ha nel cuore una “sua” Inter; per i nostri padri: Sarti, Burgnich, Facchetti… Per alcuni quella di Bersellini e per altri quella del “Trap”; per altri ancora quella del “Triplete”… La sua prima Inter o l’Inter che ha di più nel cuore.
Bosetti: L’Inter che ho nel cuore è quella di Eugenio Bersellini.
hashtaginter.it: Se Steven Zhang la invitasse le chiedesse tre consigli, quali gli darebbe?
Bosetti: Gli direi di cercare di capire un po’ di più gli interisti: la loro passione e la loro voglia di vincere.
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