Intervista al Re del derby: Nicolino Berti – Di Maurizio Ceccarelli

In Primo Piano Nerazzurri

È la settimana di #InterMilan, la partita più attesa dai milanesi. Abbiamo chiesto la sua opinione a chi ha sempre vissuto il derby a trecentosessanta gradi; a chi ha messo il proprio essere interista davanti a tutto e a tutti; a chi all’essere milanista, preferisce la sconfitta. Nicola Berti, per Hashtaginter.it, gioca in anticipo la sfida fra “Bauscia” e “Casciavit”.

Dieci anni all’Inter fra Scudetto, Coppa Uefa e Supercoppa italiana. Nicola Berti, possiamo dire che l’Inter è la sua seconda famiglia?
“Assolutamente sì, è stata una lunga storia, bellissima, fantastica, e piena di soddisfazioni”.

Lei ha alzato al cielo due Coppe Uefa, ma in realtà era in rosa anche nella terza, quella dell’era Moratti, prima di passare al Tottenham in gennaio.
“La terza non l’ho alzata, ma ne ho vinte tre”.

È stato lo Scudetto dei Record, quello dei 58 punti con Trapattoni, la sua vittoria più bella?
“Sì, ero appena arrivato a Milano con Ramon Diaz, Lotar Matthäus, Andy Breme e Alessandro Bianchi. L’Inter non vinceva da molti anni. Era un momento delicato per la società e fu una sfida affascinante. Pellegrini mi portò all’Inter, era lì che volevo andare, altre squadre non mi interessavano”.

Uno Scudetto, una Coppa Uefa e una Supercoppa italiana. A quella squadra manca uno Scudetto, quello del 1991, che andò alla Sampdoria. È d’accordo?
“Lo meritavamo noi. A San Siro perdemmo 2 a 0 con i blucerchiati e lì, di fatto finì. il Campionato che si aggiudicarono loro. Peccato”.

Pellegrini, con mezzi economici limitati, riuscì in quegli anni a tenere testa al Milan “olandese” di Berlusconi. Qual è il suo ricordo del Presidente?
“Ne ho un ricordo bellissimo. Pellegrini era un grande Presidente, un gentiluomo, una persona straordinaria che ha fatto davvero molto per questa società”.

A distanza di tanti anni Lei continua a essere uno dei giocatori più amati dal popolo interista. Quanto la rende orgoglioso tutto questo?
“Tantissimo, mi sento uno di loro, mi piace stare fra i tifosi, negli Inter club e in tutti i posti dove si respira aria neroazzurra”.

Si rivede in Barella?
“La grinta e il temperamento sono quelli giusti, anche il ciuffo direi che va bene. Nicolò è un grande giocatore che si sta facendo da solo con ottimi risultati. Sarà fondamentale per il futuro dell’Inter così come lo sarà per la Nazionale”.

Lei è sempre stato “bersaglio” della tifoseria rossonera per essere , insieme all’avvocato Prisco, l’anti milanista per eccellenza…
“Mi sono divertito molto in quegli anni ad andare contro i “cugini”, anche con Galliani e Berlusconi ci pizzicavamo spesso e le battute erano all’ordine del giorno. È stato un bel periodo”.

Riusciva a dormire la notte prima del derby?
“Era una partita che sentivo molto, ma non mi ha mai tolto il sonno, anzi, riuscivo a riposare bene e a giocare poi ottime partite”.

Chi vincerà la stracittadina?
“Di solito vince la squadra sfavorita dal pronostico, ma io dico: Inter”.

Secondo Lei l’Inter ha colmato il gap con la Juve?
“Secondo me sì e lo ha dimostrato proprio nelle ultime tre gare contro i bianconeri: in Campionato e nelle due di Coppa Italia. Oggi l’Inter è più forte della Juve”.

Quindi può vincere il Campionato?
“Può e deve vincerlo, è una squadra che ha giocatori di livello assoluto, nelle ultime partite ha trovato forza e compattezza e convinzione nei propri mezzi”.

Parliamo di Nazionale. C’è più rammarico per aver perso la Semifinale contro l’Argentina a “Italia 90” o la Finale contro il Brasile a “Usa 94”?
“Contro l’Argentina fu una grande delusione, purtroppo non giocai quella partita; contro Maradona mi sarei sicuramente divertito, magari facendolo arrabbiare un po’. Contro il Brasile giocai in un ruolo non mio, andammo ai rigori e lì ci disse male”.

E stata la rete segnata a Monaco in Coppa Uefa nel 2 a 0 sul Bayern con la fantastica galoppata di 60 metri, il goal più bello della sua carriera?
“Quello fu molto bello, ma ancora più belli per me sono e rimarranno per sempre quelli realizzati nei derby”.

Cosa fa oggi Nicola Berti?
“Sono Ambasciatore per l’Inter in Italia, sono spesso in giro, frequento molti Inter Club, dove trovo sempre tantissimo entusiasmo”.

Nicola Berti facci un goal!”, cosi cantava la Curva Nord nei suoi anni interisti.
“Sì, ed era abbastanza insolito per un centrocampista come me. Di solito questi cori erano per gli attaccanti come Van Basten e successivamente Diego Milito. Mi faceva piacere e devo dire che mi dava una carica incredibile”.

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