Inter Club Follonica: 40 anni e grande festa, con Gianfelice Facchetti e la nipote di Picchi

Fuori Campo Il Direttore In Primo Piano Nerazzurri

Sono passate tre settimane dalla bella festa che si è svolta a Follonica per festeggiare i quarant’anni di attività del locale Inter Club. Intanto, l’Inter è passata nella bufera, eliminata dalla UEFA Europa League, per poi salire sugli altari battendo ancora una volta il Milan a San Siro e riportarsi al terzo posto.
Come avete vissuto, qui all’Inter Club “Giacinto Facchetti”, il periodo di crisi: inizio dell’anno nuovo inconcludente; caso Perisic; caso Spalletti-Marotta; caso Icardi-Wanda Nara; caso blackout nel ritorno contro l’Eintracht Francoforte.

“Con amarezza, e non poteva essere altrimenti visto il nostro attaccamento alla squadra. Più che il momento di crisi, che ci può stare nell’arco di un Campionato, sono state le altre situazioni a lasciare in noi molte perplessità. Il caso Icardi si poteva, forse, gestire meglio, il giocatore e la moglie manager hanno le proprie responsabilità, ma non solo loro”.

Non trova assurdo, nel caso Icardi, l’atteggiamento di molti tifosi che dichiarano: “Prima c’è l’Inter”, come se occuparsi di un proprio giocatore non fosse occuparsi dell’Inter?

“Sì, purtroppo su questa vicenda i tifosi si sono lasciati andare a interpretazioni dettate dal proprio stato emotivo. Simpatie e antipatie hanno preso il sopravvento sulla realtà delle cose”.

Voi sull’argomento siete divisi o sussiste un pensiero comune?

“Ognuno vive la vicenda Icardi a modo suo, c’è chi lo reputa come la causa di tutti mali dell’Inter e chi come il sottoscrittolo lo colloca in un contesto di parziale responsabilità”.

Quale sarà la prossima partita in cui interverrete a Milano?

“ Domenica 7 aprile saremo a San Siro in occasione di #InterAtalanta”

Quale sarà la prossima trasferta?

“Non so se riusciremo da qui alla fine del Campionato a organizzarne una”.

La vostra festa è riuscita molto bene: più di 100 persone intervenute alla cena del 6 marzo e, la sera seguente, lo spettacolo di Gianfelice Facchetti e dei suoi “Ottavio Richter Trio”, in una cornice romantica e affascinante: il Teatro Fonderia Leopolda.

“È stata una serata speciale, quarant’anni vuol dire aver vissuto una bella parte della storia dell’Inter. Siamo orgogliosi di essere riusciti a tenere in piedi, non senza difficoltà, il nostro club per così tanto tempo. L’impegno è di quelli che ti guarda in faccia. Fondamentali nella riuscita dei nostri progetti sono stati ovviamente tutti i soci, che non hanno mai fatto mancare il proprio sostegno”.

(Qui sotto: Inter Club Follonica, 40° Anniversario, il taglio della torta (con il Presidente Maurizio Ceccarelli, Gianfelice Facchetti e Paolo, la nipotina preferita del compianto Armando Picchi, Capitano della “Grande Inter” degli Anni Sessanta)

Lei conosceva la storia del Campionato dei Vigili del Fuoco di La Spezia nel 1944? Cosa pensa del fatto che – in quell’occasione – non sia stato assegnato lo scudetto?

“Sì, la conoscevo. Credo che una favola come quella vissuta dai Vigili del Fuoco di La Spezia meritasse il riconoscimento dello scudetto. Così non è stato e di questo sono dispiaciuto. Credo però che oggi, a distanza di quasi ottant’anni, la Federazione potrebbe valutare la possibilità di dare finalmente quel titolo agli spezzini. In fondo sarebbe uno spot fantastico per tutto il Calcio italiano”.

Oggi si può affermare che il tifo sia quasi “auto-alimentante”: l’impostazione marketing delle società; le televisioni… I tifosi si generano e rigenerano; aumentano al di là delle prestazioni… Hanno ancora senso gli Inter Club?

“Hanno senso in un contesto che va oltre al tifo e alle partite. Per quello ormai non c’è più bisogno di appartenere a una associazione. Le tv garantiscono un servizio incredibile a cui accedere standosene comodamente seduti in poltrona. I biglietti sono reperibili in mille modi, praticamente allo stesso prezzo. I club devono continuare ovviamente a seguire la squadra, ma anche e soprattutto impegnandosi in attività artistico-culturali e a sostegno dei più deboli. L’Inter Club Follonica ha intrapreso questa linea ormai da molti anni, per noi è motivo di grande soddisfazione”.

La vostra attività, precisamente, in cosa consiste? Trovate similitudini con altri Inter Club?

“Diciamo che il nostro club si avvicina molto a una associazione culturale. Come detto non solo tifo ma una serie di iniziative legate al mondo dell’arte: mostre di pittura, fotografiche, presentazioni letterarie, spettacoli teatrali. C’è un mondo incredibile dietro al nero e l’azzurro, va solamente tirato fuori. In Italia non so se ci siano club che propongono questo tipo di iniziative, in Toscana, nonostante promuovere attività fosse un cavallo di battaglia del compianto coordinatore Fernando Panci, non mi risulta che altri club lo facciano”.

Dopo la sosta del Campionato per le Nazionali (che ha consentito agli interisti di godersi per una settimana in più, i tre punti guadagnati contro il Milan) arriva la Lazio a Milano, poi, la sfida a Genova con i Rossoblu. Andrea Ranocchia, uomo spogliatoio ha dichiarato:

“Staccare un po’ ci è servito dal punto di vista psicologico dopo i tanti impegni. Ora siamo concentrati per preparare la partita con la Lazio, che è una nostra diretta concorrente per un posto in UEFA Champions League. Abbiamo tanto entusiasmo, arriviamo da un derby vinto: sappiamo che sarà una partita difficile da affrontare, ma ci faremo trovare pronti per vincere”.

Lei se la sente di fare due pronostici, puliti e lontani dalle impiastricciate quote delle agenzie di scommesse?

“Il derby è stato emblematico: se l’Inter, al netto delle assenze ovviamente, affronta le partite con l’attenzione e la determinazione dimostrata contro il Milan, credo che le possa vincere entrambe. Fondamentale sarà mettere da parte gli interessi personali e giocare solo ed esclusivamente per la causa neroazzurra”.

Poi, Atalanta in casa e Frosinone fuori e Roma e Juventus che approderanno a San Siro, insomma, come ha scritto il nostro Nicola Amoretti, sembra che l’Inter sia destinata, d’ora in avanti, a giocare solo “Finali”. Cosa ne pensa?

“Sono d’accordo, saranno tutte partite da giocare alla morte. La costruzione di una squadra competitiva nella prossima stagione passa attraverso la qualificazione alla prossima Champions, davvero troppo importante. Servirà la miglior Inter, ho fiducia, la squadra ha il potenziale per centrare questo obbiettivo”.

(Qui sotto, 7 marzo 2019: presso il Teatro Fonderia Leopolda di Follonica, Maurizio Ceccarelli, Presidente del locale Inter Club dedicato a “Giacinto Facchetti”, presenta al pubblico l’attore Gianfelice Facchetti, figlio del grande numero 3 della “Grande Inter” degli Anni Sessanta)

#MilanInter #InterLazio #StevenIsHere #MauroIcardi #WandaNara #ForzaInter #FCIM #InterSupporter #InterIsHere #InterFans #hashtaginter #CurvaNord69 #MilanoSiamoNoi #OldFans #PierluigiArcidiacono #RobertaSantoro #MaurizioCeccarelli #NicolaAmoretti #MirkoGiovanniVargas #LucaSullivanAmoretti #INTER #Nerazzurri #CanteremoSinoAllaMorte #LucianoSpalletti #MattiaPistoia #InterClubFollonica

Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it