Inter-Chievo: la solita, maledetta, partita facile – Di Nicola Amoretti

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Il 36° turno di Serie A, che si concluderà stasera con Bologna-Parma e #InterChievoVerona, ha visto vincitrici tutte le squadre in lotta per l’Europa: l’Atalanta (che ha addirittura superato momentaneamente l’Inter), la Lazio, il Milan, il Torino e, infine, la Roma, che è riuscita a battere i Campioni d’Italia grazie, soprattutto a una fenomenale prestazione di Mirante.
Stasera, per l’appunto, gioca l’Inter; sulla carta dovrebbe essere una semplice formalità, dati i 48 punti che separano l’Inter e il Chievo.
Ma i nerazzurri non trovano i 3 punti da un mese, e per rendere le statistiche pre-partita ancora più “strazianti”, la vittoria tra le dolci mura di San Siro manca da ben 2 mesi.
Sarebbe dovuta essere una formalità anche la partita d’andata, che però finì 1 a 1, coi Gialloblù che agguantarono il pari nei minuti finali del match.

Per non parlare dell’intero Girone di ritorno; quante partite facili sulla carta e quanti punti persi: 2 col Sassuolo, 3 col Torino, 3 col Bologna, 2 con la Fiorentina (complice fatidico il VAR), 3 col Cagliari, 3 con la Lazio (partita assurda, giocata per 90 minuti nella loro metà campo), per finire con i più recenti 2 punti con l’Udinese. Totale: 18 punti. Diciotto stramaledetti punti, buttati al vento per mancanza di un qualcosa difficile da individuare come “falla” di sistema o di organizzazione: a volte il VAR, a volte qualche errore individuale, a volte il poco cinismo, a volte la poca personalità e il poco coraggio di andare a ribaltare o a chiudere certe partite. Insomma, un mucchio di fattori ci hanno portati fino a questo punto, a lottare affannosamente nelle ultime tre giornate, con addosso una pressione che era evitabilissima; mangiandosi le mani perché di quei diciotto punti, al momento ce ne basterebbero un terzo o poco più.

Adesso quel gruppone di squadre che qualche mese fa erano lontane e le si potevano guardare col binocolo sono più vicine che mai, e se la vittoria è l’unico risultato utile per avere un minimo di tranquillità, non dobbiamo incolpare nessun altro se non noi stessi.
Stasera mancheranno all’appello D’Ambrosio, Brozovic e De Vrij (i primi due squalificati, mentre l’olandese è fermo per una distrazione muscolare agli adduttori della coscia destra). Ma che importa? La rosa è lunga e preparata, come spesso ha affermato Spalletti. Chiunque entri al posto loro dovrà dare il massimo e se quel massimo non risulterà un contributo decente contro l’ultima in classifica, beh… Semplicemente quel qualcuno non è all’altezza di giocare nell’Inter.
Dunque, rendiamo questa intollerabile “formalità” un risultato netto, che dia ossigeno e fiducia per la trasferta di Napoli e l’ultima partita in casa contro l’Empoli.
Rendiamo questa maledetta partita facile una VERA partita facile e non la solita sofferenza.

Comunque è sempre bella la teoria: peccato che bisogni trasformarla in pratica…

(La foto in apertura di servizio è di Mattia Ozbot)

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Nicola Amoretti
Nicola Amoretti
Nicola Amoretti è nato in Toscana, ad Arezzo, il 4 Gennaio 1998, proprio nel giorno in cui a San Siro si giocava Inter-Juve e Ronaldo, dopo una lunga corsa sulla destra (sfuggito anche a un tentativo di fallo) serviva a Youri Djorkaeff il pallone della vittoria. Amoretti vive a Milano dai primi Anni 2000. Attualmente studente, è appassionato di Calcio e dell’Inter, ama il Calcio inglese e si interessa anche di altri sport, specialmente: Pallacanestro e Tennis. Gioca nella Macallesi, società di periferia di Milano (squadra dove ha giocato Walter Zenga dal 1969 al 1971). Le sue passioni sono: Giornalismo, Lettura e Musica.