In un mondo di finti buonismi c’è spazio solo per i titoloni di giornale, stampati con carta satura d’ipocrisia e riempiti d’inchiostro narciso, carico di autocompiacimento. In questo mondo l’ammasso spropositato di opinioni, essendo troppe ed esagerate, perdono valore. Quindi, parliamo di Calcio. Perché in un mondo di finti buonismi ci si dimentica troppe volte dello sport stesso, che è l’unica vera ragione per la quale dovremmo discutere e per la quale, fortunatamente, siamo innamorati.
Nel solito, bellissimo, San Siro (63.964 spettatori) l’Inter ospita il Napoli. I terzi contro i secondi, due squadre che hanno bisogno di punti; i padroni di casa hanno una voglia matta di riprendersi dal brutto pareggio di Verona e cercare di raddrizzare il mese di dicembre deludente, mentre gli ospiti vogliono rosicchiare due punti sulla Juventus, fermata a Bergamo dall’Atalanta.
Spalletti schiera un 4-3-3 molto versatile, caratterizzato da un centrocampo “leggero” ma molto abile nel palleggio. Dall’altra parte Ancelotti sorprende un po’ tutti mettendo Callejón terzino destro, ma anche lui fa girare gli interpreti non lasciando punti di riferimento.
La partita promette di dare spettacolo sin dal suo avvio, grazie all’inatteso calcio d’inizio di Icardi; neanche cinque secondi e la traversa ha già tremato. Nel primo tempo l’Inter sorprende spesso il Napoli pressando alto, costringendo i difensori a sbagliare tanto in fase di impostazione. Il match rimane tutto sommato equilibrato, con la bilancia che pende dalla parte dei nerazzurri. Tanta intensità, ritmo elevato e un goal annullato per fuorigioco a Perišić chiudono il primo tempo sullo 0 a 0.
Nel secondo tempo, piano piano, il pressing dei primi 45 minuti si fa sentire nelle gambe dei nostri e il Napoli ne approfitta uscendo bene dalla difesa, facendo possessi palla nella nostra metà campo e arrivando primo su quasi tutte le seconde palle. Per una buona ventina di minuti il pallino del gioco è in mano al Napoli, che tiene alle corde i nerazzurri, ma la rasoiata di Callejón è l’unica occasione importante fino all’espulsione di Koulibaly, che di fatto ha cambiato le sorti del match. L’Inter ha preso coraggio e sempre più campo, anche se sbagliando qualche tocco di troppo e rischiando di prendere goal nei minuti finali. Minuti finali che ci hanno fatto disperare contro il Chievo e che ci hanno fatto gioire mercoledì, perché il subentrato Lautaro Martìnez manda in delirio il Meazza con un bel tiro al volo che batte Meret: 1 a 0.
Tre punti meritati e fondamentali, che ci avvicinano allo stesso Napoli e che ci staccano sempre più dal gruppo che lotta per il quarto posto. Oggi (29 dicembre) si va in trasferta a Empoli, e lì dovremo assolutamente finire l’anno in bellezza. Sarà chiuso il settore ospiti ma il supporto del popolo nerazzurro, seppur da lontano, non mancherà.
(Le foto di questo servizio sono di Mattia Ozbot)
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