Il Re, il Principe e il Giullare – Di Carlo Codazzi

Calcio In Campo In Primo Piano

Un derby (come #InterMilan) è sempre speciale, un condensato, un frullatore di emozioni; e resta tale anche con gli spalti vuoti perché è il top del Calcio, uno spettacolo che ha qualcosa di nobile.

L’Inter si è aggiudicata col punteggio di 2 a 1 lo scoppiettante derby di Coppa Italia, animato dalla sfida nella sfida dei leader delle due formazioni, Lukaku e Ibra, entrambi aspiranti al trono di Re della Milano calcistica. La sfida tra i due è stata senza esclusione di colpi e la corona reale è finita sulla testa di “Big Rom” che per assurgere al trono si è servito di una magia di un Principe. Un Principe di Danimarca per la precisione.

Così, Milano ha un nuovo Re calcistico e un Principe: Lukaku e Eriksen. Sono loro i marcatori che hanno colorato di nerazzurro il derby. La nobiltà ha vinto su chi in campo ha sparso grettezza e meschinità. Caro Ibra bisogna possedere classe anche negli atteggiamenti non solo nelle giocate. Con ciò ci riferiamo allo scontro verbale tra Ibrahimović e Lukaku; provocato da una pesantissima frase dello svedese rivolta al centravanti dell’Inter, che ha scatenato un putiferio a fine primo tempo. Il contenuto di detta frase è tristemente noto.
Offendere le credenze religiose di un avversario, la sua mamma, le tradizioni e le usanze del suo Paese è un atto meschino che denota miseria d’animo e una totale mancanza di rispetto verso il prossimo. Ibra ha scritto sui social, dopo il derby di andata di Campionato, che a Milano c’era non un Re ma un Dio (replica a un post di Lukaku pubblicato dopo il derby di ritorno del Campionato precedente).
Nel suo delirio lo svedese, di etnia slava, ha osato persino paragonarsi all’Onnipotente. Ci faccia il santo piacere di limitarsi a calciare il pallone, cosa che sa fare benissimo, evitando di prendere a calci la buona educazione gli affetti e le religioni degli altri. L’Onnipotente è buono e misericordioso, Ibra gioca per la “squadra del diavolo”. Considerato, però, che “Il diavolo fa le pentole e non i coperchi”, a Ibra si è annebbiata la mente e dopo 13’ della ripresa del derby e ha commesso un inutile fallo a metà campo su Kolarov, che ne ha determinato la meritata espulsione dal terreno di gioco. Espulsione che, indubbiamente, ha favorito il felice epilogo della contesa per la truppa di mister Conte.

Purtroppo, la cattiveria dell’attaccante rossonero ha comportato un cartellino giallo per il nostro “Big Rom” che salterà la Semifinale di andata di Coppa con la Juve. Lukaku ha risposto per le rime con l’orgoglio di un Re ferito al miserabile provocatore (alzi la mano chi non avrebbe reagito a quell’insulto vergognoso e meschino) andando, poi, a realizzare regalmente il penalty del provvisorio pareggio interista.

(La foto in apertura di servizio di Ibrahimović è di Mattia Ozbot)

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