Tre punti “portati a casa” contro l’Udinese, squadra che si è presentata al Giuseppe Meazza chiusa e ordinata, con una difesa a 5 che presagiva tutto fuorché un Calcio “spumeggiante e offensivo”. I friulani, però, uscivano bene in pressione, costringendo, così, l’Inter a fare lunghi possessi palla, la maggior parte dei quali abbastanza sterili, creando qualche occasione qua e là (ma senza rischiare mai niente). Quello che è mancato ai nerazzurri è stato l’ultimo passaggio, infatti, il goal che ha deciso l’incontro è arrivato su Calcio di rigore. Accogliamo con piacere la vittoria e pensiamo al ChievoVerona, che arriverà alla sfida di sabato, 22 dicembre, reduce da cinque pareggi consecutivi.
Handanović 6: come spesso accade, lo sloveno è rimasto indisturbato tutta la partita, subendo solo due tiri in porta.
Asamoah 5,5: niente di grave e niente di eccezionale; si è percepita un po’ di timidezza nelle giocate. Un’altra volta prende il cartellino giallo troppo presto (20’ minuto).
Škriniar 6,5: solita partita impeccabile del muro slovacco (ogni riferimento a difensori centrali del recente passato è puramente casuale).
De Vrij 6,5: sicuro ed elegante. Difensore all’antica.
Vrsaljko 6: sale parecchie volte e, soprattutto nel primo tempo, mette due o tre palloni in mezzo all’area; è mancata soltanto la precisione.
Borja Valero 6: nel primo tempo ha un paio di buone occasioni: non le concretizza, ma conosciamo le sue caratteristiche e sappiamo che non è un finalizzatore, bensì un costruttore di gioco. Qualche goal in più da parte dei centrocampisti, però, non farebbe male.
Brozovic 6,5: corre tanto, smista bene la palla e ogni tanto cerca l’imbucata finale, respinta soltanto dal muro eretto dai friulani.
João Mário 6: mette ordine ed esprime un ottimo palleggio, ma non fornisce palloni adeguati all’attacco. Sufficienza meritata.
Politano 6: non gioca 90 minuti dalla sfida in Olanda contro il Psv del 3 ottobre. Alcuni si demoralizzerebbero, lui invece gioca sempre come sa fare. E lo fa bene.
Keita Baldé 6: inizia bene la partita, ma col passare del tempo cala d’intensità.
Icardi 6,5: ultimamente gioca più con la squadra ed è più partecipe alla costruzione, mansione che a lui non spetta ma che gli si chiede in continuazione; si divora un goal praticamente già fatto al 66’ minuto, ma si redime con il cucchiaio su calcio di rigore: che freddezza.
Lautaro Martínez 5,5
Periŝić 6
Nainngolan s.v.
Spalletti 6,5: diventa difficile segnare tanto quando gli avversari si schierano con il 5-3-2, ti lasciano pochi spazi e cercano solo le ripartenze. Bene dal punto di vista del gioco e soprattutto per l’approccio mentale: il contraccolpo psicologico dell’eliminazione dalla Champions League non c’è stato.
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