Il pagellone nerazzurro di Inter-Sampdoria – Di Nicola Amoretti

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Inter batte Sampdoria 2 a 1; così la squadra di Spalletti archivia la terza vittoria consecutiva con un goal di scarto, nonché la nona del Campionato corrente. Vittoria meritata (senza ombra di dubbio) da parte dei nerazzurri, che per una grandissima parte della partita hanno avuto in mano il pallino del gioco. I blucerchiati di Giampaolo si sono difesi bene, uscendo più volte in bello stile dalla loro trequarti e reagendo bene ai due goal nerazzurri. La voglia e la qualità dei padroni di casa, però, è prevalsa sulla Samp, nonostante la troppa fretta che ha caratterizzato molte giocate e che, di conseguenza, ha portato a commettere più errori tecnici. Tutti i goal sono arrivati insieme e verso la fine del match; quello decisivo è stato del “Ninja” Nainggolan, che sta dando l’impressione di aver superato il momento negativo e che con il suo urlo, armonizzato con i 55.000 dello stadio Meazza, ci indica la sua e la nostra voglia di scacciare (il prima possibile) le voci extra-campo che circondano l’Inter e di pensare esclusivamente alle partite imminenti. Una alla volta, tutti insieme.

Handanović 6,5: la dura vita dei portieri sta soprattutto in questo: subisci solo due tiri in porta in 90 minuti, uno dei quali finisci a raccoglierlo nel sacco poiché impossibile da prendere. La fascia da Capitano, comunque, la sta indossando con onore.

D’Ambrosio 7: apre le marcature con un inserimento degno da prima punta; si è mostrato più lucido e ispirato del solito. Molto bene.

Škriniar 6,5: sfortunato nel goal del pareggio di Gabbiadini; la palla vagava nell’area di rigore e lo slovacco non è riuscito a sbarazzarsene in tempo, facendosi prendere sul tempo. Per il resto, Škriniar, è il solito muro.

De Vrij 7: quanta eleganza in un solo giocatore. Non sbaglia praticamente niente ed è un vero piacere vederlo giocare. Ennesima prova (come se ne servissero altre…) che averlo preso dalla Lazio l’estate scorsa, a parametro zero, è stato un vero e proprio colpaccio di mercato.

Dalbert 5,5: l’unica insufficienza è per il terzino sinistro brasiliano, che sembra proprio non trovare la continuità di prestazione quando viene chiamato in causa. Sbaglia tanti, troppi cross e si fa cogliere impreparato in fase difensiva in un paio di occasioni.

Gagliardini 7: finalmente una prestazione degna di nota da parte di un ragazzo che aveva stupito tutti nei primi mesi della sua carriera qui all’Inter, ma che è andato pian piano in calando. Non giocava titolare dalla partita di Torino contro la Juventus (dove, tra l’altro, colpì un palo), ma ieri sera ha giocato bene. Ha fatto il suo dovere da frangiflutti e la palla geniale di prima intenzione per Lautaro Martìnez è la dimostrazione che ha qualità.

Brozović 6: forse è paradossale il fatto che il croato giochi peggio quando la squadra gioca bene (e viceversa). Ieri sera non si è notato molto; di sicuro si è meritato la sufficienza, ma nulla più.

Periŝić 7: guarda un po’ chi è tornato. Fornisce l’assist per il goal di D’ambrosio, andandosi a prendere una palla che sembrava destinata al fallo laterale e trasformandola in un passaggio decisivo. Punta, corre e si spende tanto; gli applausi di San Siro non sono casuali. Sarà che la fine del calciomercato (ormai ogni sessione crea più danni che l’uragano Katrina) gli abbia giovato? Due settimane fa disse che le critiche sono il suo carburante… Bene, a quanto pare hanno fatto ripartire la macchina di Spalato. Ora, serve continuità.

Nainggolan 7,5: il belga si merita il premio di uomo partita, sia per l’importanza del goal vittoria, sia per la prestazione. Non molla niente e va a “mordere le caviglie” a tutti. Finalmente, stiamo vedendo cenni del miglior Nainggolan di Roma.

Politano 6: accelera, punta spesso e qualche volta prova la giocata, ma non brilla. Il confronto con le sue prestazioni di inizio stagione è inevitabile, ed è evidente che è calato sotto diversi aspetti, tecnici e fisici. Non male, comunque.

Lautaro Martínez 7: tanta voglia, tanta corsa, tante sponde e, qua e là, un pizzico di eccesso di foga. Sta rimpiazzando Icardi nel migliore dei modi, assimilando qualche caratteristica di Mauro (per esempio, appunto, le tante sponde) con la sua impronta di gioco. Il terzo goal in tre partite consecutive non è arrivato, ma la squadra è consapevole di avere lì davanti un giocatore a cui ci si può affidare.

Candreva 6
João Mário 6
Vecino s.v.

Spalletti 6,5: Le scelte e i cambi sono più o meno obbligate; ha messo giù una formazione più che condivisibile e i ragazzi hanno interpretato con la giusta mentalità questa sfida. Bene anche il non farsi attrarre in negativo dalla situazione di Icardi. Mediaticamente sta rispondendo bene e a quanto pare la squadra (almeno quando va in campo) non ne sembra soffrire.

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Nicola Amoretti
Nicola Amoretti
Nicola Amoretti è nato in Toscana, ad Arezzo, il 4 Gennaio 1998, proprio nel giorno in cui a San Siro si giocava Inter-Juve e Ronaldo, dopo una lunga corsa sulla destra (sfuggito anche a un tentativo di fallo) serviva a Youri Djorkaeff il pallone della vittoria. Amoretti vive a Milano dai primi Anni 2000. Attualmente studente, è appassionato di Calcio e dell’Inter, ama il Calcio inglese e si interessa anche di altri sport, specialmente: Pallacanestro e Tennis. Gioca nella Macallesi, società di periferia di Milano (squadra dove ha giocato Walter Zenga dal 1969 al 1971). Le sue passioni sono: Giornalismo, Lettura e Musica.