Dodici vittorie e due pareggi nel Girone di ritorno, tredici vittorie consecutive in casa, terzo miglior attacco (72) e miglior difesa del Campionato (29).
Primo posto in classifica a +11 dal secondo posto e a ben +13 dalla Juventus.
Questa la situazione dopo #InterVerona.
Giusto un paio di statistiche, quelle che danno più all’occhio e che rendono l’idea di quanto stia andando forte questa Inter, rea di essere uscita dalla Champions a dicembre ma assolutamente e indiscutibilmente meritevole del diciannovesimo scudetto.
Handanovič 5 – L’episodio con Faraoni poteva costarci i tre punti. Il contatto tra i due c’è stato, ma il rischio corso era evitabile e probabilmente poteva essere convalidato il goal. È il terzo errore in tre partite, qualche dubbio sulla sua permanenza torna a farsi sentire…
Difensori centrali 6,5 – Miglior difesa del Campionato, con soli 29 goal subiti. Il 19° Scudetto sarà merito di tutti, gran parte di loro tre. Solidi come sempre (da quando l’Inter è tornata a difendersi bassa), belli in costruzione.
Hakimi 7 – Nonostante il digiuno da Ramadan è il principale pericolo per il Verona e il brutto sogno di Lazović dei prossimi giorni. Grande l’assist per Darmian. Ha ancora da migliorare molto sul piano della qualità con il pallone, anche se poi ha sorpreso tutti con quella punizione dai 25 metri, prendendo l’incrocio dei pali e sfiorando il goal della domenica.
Eriksen 5,5 – Un po’ impallato, non crea praticamente niente di speciale in attacco, se non un bellissimo cross non finalizzato da Lukaku. Ha e avrà sempre la scusante di non giocare dove predilige, a dispetto del suo divertimento ma a favore di tutta l’Inter.
Barella 6 – Che sia stanco lo si vede dal terzo anello arancio, ma ciò non compromette il suo carattere grintoso e qualche strappo dei suoi.
Brozović 6 – Abbastanza impreciso e perde qualche brutto pallone, ma tutto sommato riesce a far girare il centrocampo.
Perišić 6 – Difficile dargli un voto diverso, perché non crea e non distrugge, ma almeno ci prova. Un consiglio: non lamentarti dei cross sbagliati degli altri se poi i tuoi non sono da meno.
Lukaku 6,5 – Stanchissimo anche lui, gli esperti dicono che non si riposa da circa 10 anni. Però quanto è importante il suo lavoro, il numero di palloni che passano da lui sono altissimi. Romelu è il giudice supremo della qualità del gioco offensivo dell’Inter.
Lautaro 6,5 – Poco prima di uscire sfiora il goal con un’azione “alla Agüero”, ma non solo: il suo contributo nell’economia della partita è quasi pari a quello di Lukaku.
Darmian 7 – L’insospettabile, entra e la risolve per la seconda volta consecutiva a San Siro. Ha deciso 6 punti in due settimane, in punta di piedi ma facendo un rumore incredibile. Decisivo.
Sensi 6 – Prova subito il tiro da fuori appena entrato, dimostrando che di voglia di giocare e far parte di questo gruppo ne ha parecchia. Per il resto della partita la squadra è stata in fase di contenimento, niente da sottolineare.
Sánchez 6 – La giocata che libera Hakimi scaturisce il goal decisivo. Fa ciò che serve alla squadra, tiene palla, conquista qualche fallo, pressa tutti e quando può crea Calcio.
Gagliardini s.v.
D’Ambrosio s v.
Conte 7 – Condottiero, indicaci la retta via. Mette in campo gli 11 titolari, dopo aver detto, ripetuto ed esasperato (alla Stampa e sicuramente negli spogliatoi) l’importanza di non mollare la presa proprio ora, di non lasciare nulla al caso. Azzecca di nuovo il cambio decisivo. Ciò che ci rende più contenti, però, è l’esultanza spassionata col gruppo, ormai diventata consuetudine.
(La foto in apertura di servizio di Romelu Lukaku è di ©Mattia Ozbot)
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