Ci sono uomini che lavorano e hanno un grande rispetto per questo valore: il lavoro. Così è per alcuni uomini anche nel Calcio, non solo nelle nostre acque nerazzurre (con Roberto Mancini), ma è così anche per altri personaggi, come, ad esempio, Massimiliano Allegri, che vince la Supercoppa, lo cercano per le interviste, ma lui è in riunione con i propri collaboratori per stabilire il programma della settimana seguente.
Mancini sorride e spiega, ma dietro ai microfoni non si ascolta, allora lui sorride e spiega di nuovo: “In queste amichevoli si possono fare cose buone e cose meno buone. Il risultato conta fino a un certo punto”, e prosegue: “Questo è un mese di lavoro in cui dobbiamo faticare tanto… (…) Stiamo lavorando…”. Appare evidente come ormai il mondo del Giornalismo si sia “scomposto” e adagiato sulla “tetraggine” poco acuta, tipica dei commenti e dei discorsi usuali durante gli happy hour.
Roberto Mancini lavora seriamente, pensando (cosa rara nel mondo moderno), programmando, provando… ma i tanti “Gugo”, a testa bassa, proseguono: “È soddisfatto di questa vittoria?”, “È deluso da questa sconfitta?”…
Ma Roberto Manicini sorride… e spiega.