Gli 84 anni di Eugenio Bersellini nel ricordo della figlia Laura – Di Maurizio Ceccarelli

In Primo Piano Nerazzurri

Avrebbe compiuto 84 anni proprio oggi, mercoledì 10 giugno. Eugenio Bersellini “Sergente di Ferro” dal Cuore tenero è stato uno degli allenatori più amati dai tifosi dell’Inter. Oggi Laura, una delle due figlie ,ci parla del lato più riservato di Bersellini, quello di uomo e di padre.

Tutti noi abbiamo conosciuto e apprezzato suo èadre come allenatore e uomo di Calcio. Com’era Bersellini genitore?

“Era molto dolce e affettuoso, ma anche un uomo risoluto e attaccato ai valori della vita. Diciamo che il Bersellini padre somigliava molto a quello che sedeva in panchina. Il carattere che trasmetteva ai suoi giocatori in qualche modo lo trasmetteva anche alla nostra famiglia. Era il suo modo di tutelarci e farci sentire il proprio amore”.

Cos’era il Calcio per suo Padre?

“Tutto. Ha fatto parte della sua vita, ne parlava spesso con gli amici, il suo entusiasmo era contagioso”.

Quando era a casa, in famiglia, riusciva a staccare la spina con il mondo del Calcio?

“Quasi mai. L’unico periodo in cui riusciva a non pensare al Calcio era durante le vacanze estive, prima della preparazione pre Campionato. Andavamo a Borgotaro e lì il “Sergente di Ferro” era davvero tutto per noi”.

Oggi papà avrebbe compiuto 84 anni. Qual è la cosa che gli manca di più?
“La sua presenza fisica, ma credo che questo valga un po’ per tutti quelli che hanno perduto una persona cara, ma soprattutto i suoi occhi, il suo sguardo. Non servivano parole, i suoi occhi sapevano essere rassicuranti e pieni d’amore ma anche severi quando occorreva”.

Quarant’anni fa il dodicesimo Scudetto, il momento più importante della sua carriera di allenatore.

“Sicuramente una grande vittoria per un perfezionista qual era papà. Lui curava non solo l’aspetto tecnico, ma anche quello fisico; si occupava personalmente anche delle situazioni apparentemente meno importanti, come ad esempio sistemare i giocatori nelle camere”.

Nei suoi cinque anni di permanenza all’Inter arrivarono anche 2 Coppe Italia e 1 Mundialito per Club che, anche se non riconosciuto come Torneo ufficiale, era una manifestazione di grande prestigio con squadre molto forti. Insomma, Bersellini e i suoi “Ragazzi” ottennero risultati davvero straordinari.

“Sono stati cinque anni molto belli, dove si è cementato un rapporto speciale fra squadra e allenatore. Quello era un gruppo formato da ottimi giocatori, ma, soprattutto, da grandi persone… Papà ne è sempre stato molto orgoglioso”.

Lei a quei tempi era molto piccola, sua mamma la portava allo stadio?

“Papà non voleva che frequentassi gli stadi, non mi spiegava il perché, mi diceva semplicemente che non dovevo andare, non gli piacevano certi atteggiamenti di una parte di tifosi”.

Quanto manca al Calcio italiano un uomo come Eugenio Bersellini?

“Non so se da un punto di vista tecnico oggi ci sia bisogno di uno come mio padre. Credo, però, che in molti allenatori attuali manchi l’autenticità che aveva papà; l’essere diretto, senza tanti giri di parole e assumersi le proprie responsabilità, difendere la squadra sempre e comunque”.

Eugenio Bersellini fa parte della storia dell’Inter così come Giacinto Facchetti, Armando Picchi, Gigi Simoni e tanti altri. Bersellini ha avuto il merito e la fortuna di allenare una squadra i cui tifosi hanno il pregio di non dimenticare…

“A sentire queste parole mi vengono i brividi. E vero, anche a distanza di molti anni, sento ancora tanto affetto intorno alla figura di mio padre. Tantissime persone che lo hanno conosciuto mi chiedono e mi raccontano storie e aneddoti di quegli anni meravigliosi, questo mi rende felice e orgogliosa di lui”.

BUON COMPLEANNO MISTER, OVUNQUE TU SIA.

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