“Espugnata” Vienna, Icardi e Spalletti parlano…

In Campo In Primo Piano Nerazzurri

Clima surreale a Vienna, città che evoca eventi storici – come il glorioso volo di Gabriele D’Annunzio del 9 agosto 1918 – (1) e, per la storia neroazzurra, la splendida vittoria della prima Coppa dei Campioni vinta dall’Inter, nel 1964 (il 27 maggio), contro il prestigioso e imbattibile Real Madrid di Puskás, Di Stéfano e Gento.

Quello che è accaduto il mercoledì precedente la trasferta, vigilia di una importante sfida come questa con il Rapid Vienna (lo sottolineiamo!), i tifosi e i nostri lettori lo conoscono bene. Noi non desideriamo entrare nelle polemiche, perché è uno di quei casi in cui la verità, le ragioni e i torti non stanno – secondo noi – da una sola parte…

L’importante, per tutti, Inter, tifosi e famiglia Icardi, era che accadesse quanto è accaduto: l’Inter ha vinto (specifichiamo: contro un avversario mediocre), ma al ritorno gli uomini di Spalletti dovranno, in ogni caso, stare attenti; non perché si tema un’impennata degli Austriaci, ma perché, si sa, l’Inter è l’Inter…

Spezziamo una lancia in favore di Wanda Nara: “Il Toro” (Lautaro Martínez), nel primo tempo, non ha ricevuto un solo pallone giocabile (cioè, “tirabile” in porta) e così nel secondo tempo, proprio come spesso avviene con Icardi, quindi, non è una faccenda di “mobilità” del giocatore, ma proprio di una evidente difficoltà dell’Inter a lavorare per vie centrali. Il goal è arrivato su rigore, poi, al 45’ (del primo tempo) Lautaro una occasione buona per raddoppiare ce l’ha, ma la palla gliela serve il difensore del Rapid Vienna.

Da segnalare il solito miracolo (al 65’) di Samir Handanovič. Più che la fascia da Capitano bisognerebbe proporlo almeno per una beatificazione.

Intanto Spalletti e Mauro Icardi hanno parlato, ma bisogna aspettare, al di là di quanto accadrà e verrà detto oggi e questa sera…

(1) Il 9 agosto 1918 vi fu una trasvolata di 11 Ansaldo S.V.A. appartenenti all’87ma Squadriglia Aeroplani. L’idea fu del sommo poeta italiano Gabriele D’Annunzio. In quell’occasione vennero lanciati sulla città migliaia di volantini tricolori in cui si esortava l’Austria alla resa.

(La foto di apertura del servizio è di Mattia Ozbot)

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Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it