Era iniziata proprio così, diciannove giornate fa, alla prima di Campionato, nella sfida tra i nerazzurri dell’Inter e i nerazzurri dell’Atalanta. Una sfida importante, quasi un derby lombardo, sia per la vicinanza delle due città (Bergamo e Milano), sia perché i colori sono importanti e chi ama il nero e l’azzurro lo sa, lo sente. Ma c’era di più. Roberto Mancini stava lavorando, lo diceva chiaramente, ma era nel mirino degli addetti ai lavori (vogliosi di risultati e forse di qualche “vendetta”), perché nei tornei amichevoli l’Inter non aveva vinto. Li abbiamo ancora davanti agli occhi, mentre gli domandano se è preoccupato, dopo aver perso il Trofeo Tim… Lui, come sempre, tranquillo, che risponde che “ci mancherebbe” che perdere il Trofeo Tim possa essere motivo di preoccupazione.
Era arrivato Jovetić, era arrivato il momento di scendere in campo, a San Siro, contro l’Atalanta. Si giocava, si giocava, ma il 90’ minuto era arrivato e la partita era ancora sullo 0 a 0. Poi, proprio lui, il nuovo acquisto, “Yo Yo”, aveva tirato fuori dal cilindro un goal meraviglioso, al terzo minuto di recupero (dei cinque assegnati). Riportava così la cronaca di inter.it: GOOOOOOL!!! Spettacolare destro a giro di Jovetic, che si infila sul secondo palo lasciando immobile Sportiello. 1-0 per i nerazzurri.
Da quel momento in poi l’Inter era sempre stata “la capolista”. Sì, agganciata prima dalla Fiorentina che aveva battuto i nerazzurri a San Siro (il che significava che i primi in classifica erano i Viola), poi, superata dal Napoli, ma solo per una giornata e, così, sino alla sosta natalizia, non ostante la sconfitta in casa contro la Lazio. Poi, la vittoria di Empoli, un po’ contestata, forse giustamente. Infine, la caduta (proprio all’ultima giornata del girone di andata) con il Sassuolo, sempre in casa, sempre a San Siro, allo stadio “Meazza”. Così, il titolo di “Campione d’inverno” è andato al Napoli e l’Inter è lì, seconda a pari punti con la Juve, che ha ritrovato la sua verve.
Ora si ricomincia da capo. Quei due punti in più dei partenopei non impensieriscono Roberto Mancini. L’Inter e i suoi ragazzi, però, così come tutto il suo lavoro, sono ancora nel mirino di chi non vede l’ora di una débâcle di tutto l’ambiente nerazzurro. Sarebbe il momento di dare una prova. Sarebbe… se non ci si fosse resi conto che questo Campionato sarà tutto così, a ogni giornata. Il punto è: “Canteremo sino alla morte, innalzando i nostri color”?