Dopo il Torino annullato il riposo di oggi…

In Campo

I primi a “esserci” – come ai tempi in cui si cantava: “Non mollare mai!” – sono stati i tifosi; presenti in 59.135. All’inizio e sino a un certi punto c’è stata anche l’Inter: un primo tempo a ritmo più che elevato: goal di Perisic al 7’ e di De Vrij al 32’. Per tutta la prima frazione di gioco sarà così: Torino che fa molta fatica, come ha detto Mazzarri più volte: bloccato dal “pressing feroce dell’Inter”.
Nel secondo tempo sembra che il gioco dipenda dalla metà del campo in cui si attacca (per chi siede in Tribuna: verso destra; verso la Curva Sud). Ora sono i Granata che tengono gli avversari (cioè l’Inter) davanti alla propria porta. Così, Belotti dimezza lo svantaggio a 56’ e Meïté pareggia i conti al 68’.
L’Inter ci riprova negli ultimi dieci minuti (più tre di recupero), ma non è sufficiente per vincere la partita.

Non vi è dubbio, come ha detto il mister che il primo goal subito abbia cambiato qualcosa (diremmo: “molto”) “a livello di testa”.
Spalletti, però, non si siede sul banco degli imputati e trova assurde le domande dei giornalisti che gli chiedono il perché di questa “falsa partenza” (al suo secondo anno in nerazzurro), rispetto a quella dell’anno scorso, in cui era appena arrivato.
La partita c’è stata, chi lo nega non l’ha vista e bada solo al risultato.
Il Torino l’aveva preparato quel tipo di gioco e desiderava metterlo in campo sino dal primo minuto, lo afferma Mazzarri: “Noi, anche nel primo tempo dovevamo fare quello che si è fatto nel secondo…”.

Oggi annullato il turno di riposo per i giocatori nerazzurri: bisogna capire il perché di questo blocco mentale per trenta minuti.

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Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it