In un momento difficile come quello che stiamo attraversando non è facile parlare di sport. #StefanoAllocchio, ex ciclista professionista, oggi Direttore di Corsa per Rcs Sport e grande tifoso dell’Inter, parla in esclusiva per Hashtaginter.it
Prima di tutto come sta Stefano Allocchio?
“Bene, grazie. Come tutti stiamo a casa nella speranza che tutto questo passi il prima possibile”.
Il Ciclismo come tutto gli sport si è fermato: annullate oltre alle grandi classiche del Nord anche la Tirreno Adriatico e la Milano Sanremo. Per il Giro d’Italia si parla dei primi giorni di ottobre, mentre il Tour (la notizia è ufficiale) si correrà dal 29 agosto al 20 settembre. Stefano in che modo ripartirà il Ciclismo?
“A oggi non è facile capire come ripartirà l’attività. L’U.C.I. (Unione Ciclistica Internazionale) sta cercando delle soluzioni per mettere tutti in sicurezza (corridori e addetti ai lavori) e permettere il regolare svolgimento delle corse. Abbiamo la data del Tour e ipotizzato quella del Giro, si sta cercando di rimettere ordine nel calendario, ma oggettivamente è molto difficile”.
Lei è stato un ottimo velocista, ha vinto, fra le varie corse, anche quattro tappe al Giro d’Italia e una alla Vuelta. Si è ritirato dall’attività agonistica a soli 31 anni, quando poteva dare ancora molto a questo sport. Si è mai pentito di quella scelta?
“Sì e no, potevo essere ancora utile al Ciclismo, mi hanno cercato alcune squadre importanti, anche Guido Bontempi mi voleva con lui. Però non avevo più la testa per continuare; in verità mi erano venute a mancare le motivazioni per andare avanti”.
Nella sua carriera ha corso con molti Campioni, uno in particolare Marco Pantani con il quale le strade però si sono solo incrociate: il suo ultimo Giro nel 1993 coincise con il primo di Marco. Qual è il suo ricordo del “Pirata”?
“Un Campione straordinario, ma più che per le sue vittorie lo ricordo con grande piacere per quello che era: una ragazzo semplice, buono e disponibile. Quando si avvicinava alla partenza delle varie corse si sentiva il boato della gente a 500 metri di distanza. C’era davvero grande affetto intorno a lui. Un ragazzo sfortunato”.
Nel Ciclismo dei suoi tempi c’era molta solidarietà fra i corridori. Oggi che lei vive tutto questo dall’ammiraglia è ancora così?
“Direi che in corsa è ancora così, i corridori si aiutano in caso di bisogno. Mancano i rapporti umani fuori dalla corsa, prima in hotel nel dopo gara ci si trovava, si parlava e si scherzava. Oggi con telefonini e social non è più così, non solo nello sport ma anche nella vita di tutti i giorni”.
Cos’è l’Inter per Stefano Allocchio?
“È una grande passione e un grande amore. Abitaavo a tre chilometri da San Siro, ho vissuto l’Inter a tutto tondo, ho ancora ottimi rapporti con molti giocatori fra i quali Beccalossi, Bergomi, Ferri e Zenga. La domenica la partita dell’Inter è sacra”.
E vero che ha il Biscione tatuato sul braccio?
“Verissimo, ho lo stemma degli Anni Ottanta, quello con il serpentello, anche mio figlio ne ha uno”.
Al di là delle vittorie, c’è una formazione alla quale è rimasto più affezionato?
“Quella di Mourinho è stata sicuramente qualcosa di speciale, ma quella che ricordo con più piacere è sicuramente il gruppo di Bersellini con Altobelli e Beccalossi”.
L’Inter non vince un trofeo dal 2011 (Coppa Italia). Quando tornerà a vincere qualcosa?
“Abbiamo preso l’allenatore giusto secondo me e lo ha già dimostrato. Adesso sta alla società costruire una squadra competitiva, tenendo sempre conto che siamo bravissimi a farci del male da soli”.
Nibali è stato l’ultimo italiano a vincere il Giro nel 2016. Quando, secondo Lei rivedremo un italiano in Rosa a Milano?
“Spero presto, come spero che si torni prima possibile a correre. Vincenzo Nibali è quello che a oggi, a parer mio, ha la classe e l’esperienza per vincere una corsa tecnica e difficile come il Giro”.
(Nella foto sotto e in apertura di servizio, da sinistra: il nostro Inviato Maurizio Ceccarelli, il Direttore di corsa Stefano Allocchio e l’ex Sindaco di Follonica Andrea Benini, nel momento della consegna della tessera di Socio onorario dell’Inter Club Follonica alla memoria di Michele Scarponi.
La foto è stata scattata alla partenza della terza tappa della Tirreno Adriatico 2018: Follonica-Trevi. Allocchio ha poi consegnato la tessera al padre di Scarponi – foto successiva – all’arrivo della quinta tappa che si è conclusa a Filottrano, paese dello sfortunato ciclista)
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