Sapevamo tutto, purtroppo, sapevamo, come dicevi sempre tu, che non saresti morto di vecchiaia, ma non ci volevamo credere e abbiamo sperato fino all’ultimo di poterti rivedere accanto al tuo amico di sempre, Roberto Mancini.
Con la Sampdoria avete vinto lo storico Scudetto, prima che le vostre strade si dividessero: tu scegliesti la Juventus, dove vincesti (da Capitano) una storica Coppa dei Campioni; Mancini invece sposò la causa blucerchiata.
Già il Mancio, una mazzata tremenda dopo quella di poche settimane fa che lo ha privato di un altro grande amico, il grande: Siniša Mihajlović. Con la tua scomparsa se n’è andato un bel pezzo di quella Samp, che per i suoi colori rappresenta in qualche modo la squadra di tutti gli Italiani: ci sono il nero e l’azzurro dell’Inter, così come il bianco e il nero della Juve, e il rosso e il nero del Milan… L’azzurro del Napoli. Ma il sentimento che prevale è quello di aver perso un grande uomo di Calcio, ma, specialmente, un ragazzo semplice e generoso, dai modi garbati, a cui tutti volevano bene.
Ti vogliamo ricordare con la Coppa dalle “Grandi Orecchie” alzata nel cielo di Roma, in quella notte del 22 maggio 1996. Lì c’era tutta la tua gioia e il tuo orgoglio, per quel “sogno” che finalmente potevi stringere fra le tue braccia.
Infine, le tue lacrime da vincitore del Campionato Europeo, ancora una volta, abbracciando Roberto.
Mancherai a tutti. Ciao Luca.