Buon compleanno, libertà di stampa! – Abbiamo avuto occasione di leggere il periodico bimestrale: QUISETTIMO (Numero 14 – Anno 3° – Giugno 2017). Vi abbiamo trovato alcuni articoli e alcune riflessioni interessanti. Riportiamo su hashtaginter.it quanto scritto nell’Editoriale. L’articolo non è firmato, quindi, presumibilmente attribuibile al Direttore Marco Bussini. Ringraziamo il Caporedattore: Simone P. B. Gambini, che ce lo ha segnalato. La Redazione
Giornata mondiale per la libertà di stampa.
Il 3 maggio è stata celebrata in tutto il mondo, vogliamo allora dedicare queste righe a ricordare i problemi della libertà dei giornalisti e delle difficoltà per la libera espressione giornalistica.
In questo periodo stanno crescendo gli attacchi fisici e verbali e gli arresti verso i giornalisti che seguono temi critici, inoltre cresce l’ingerenza dei governi e delle grandi multinazionali sulla libera informazione.
La giornata mondiale per la libertà è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 1993 in seguito alla Dichiarazione di Windhoek, realizzata per l’UNESCO da un gruppo i giornalisti africani. Tale dichiarazione, partendo dai problemi della stampa africana, chiede che si lavori per una stampa libera, indipendente e plurale a livello mondiale.
Quest’anno le celebrazioni per la giornata mondiale della libertà di stampa sono state a Jakarta, in Indonesia. Human Rights Watch denuncia la crescente violenza contro i giornalisti in questo paese: 78 i casi di attacchi contro i giornalisti nel 2016, anche da parte delle forze di sicurezza statali.
Il tema della giornata per la libertà di stampa 2017 è stato: Menti critiche per tempi critici: il ruolo dei media per promuovere società pacifiche, giuste ed inclusive.
La libertà di stampa è un corollario del diritto fondamentale alla libertà di espressione, nei confronti del quale è doveroso fare una considerazione decisiva: la libera espressione è un prerequisito fondamentale per tutti gli altri diritti umani.
Una stampa libera garantisce ai cittadini di essere ben informati, e dunque di fare scelte consapevoli e di protestare consapevolmente quando un diritto fondamentale viene violato vincendo così la poltroneria e l’assen-teismo suicida.
Garantisce così la trasparenza e obbliga persone ed enti pubblici ad essere responsabili delle proprie azioni.
Il diritto dei cittadini a ricevere informazioni è parte del diritto alla libera espressione: per questo molti paesi europei si stanno dotando di leggi che garantiscono l’ac-cesso alle informazioni pubbliche. Tra questi l’Italia, che nel Maggio 2016 ha approvato il Decreto Trasparenza che accorda ai cittadini, e dunque anche ai giornalisti, un accesso generalizzato ai dati e documenti delle pubbliche amministrazioni.
In questi giorni i grandi media italiani hanno parlato anche della situazione della libertà di stampa in Italia, dopo l’uscita dell’edizione 2017 del World Press Freedom Index, report dell’associazione Reporters Without Borders sulla libertà di stampa per 180 paesi. Secondo questo report, l’Italia è salita al cinquantaduesimo posto, guadagnando 25 posizioni rispetto al 2016: nonostante ciò, RWB denuncia crescenti violenze ed intimidazioni (anche verbali e psicologiche) nei confronti dei giornalisti italiani, in particolare da parte di gruppi criminali e mafiosi e di politici che apertamente additano i giornalisti sgraditi.
Favoriamo quindi l’azione dei mezzi di comunicazione che sostengono che è possibile sconfiggere il male con il bene, affinché con la loro luce illuminino le intelligenze.
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