Benvenuta Lazio. Pioli, i nerazzurri ci sono?

Together Inter Milano

Benvenuta Lazio. Pioli, i nerazzurri ci sono? – Ecco la Lazio, squadra “gemellata”, colori che ricordano bei momenti (come la vittoria della Coppa Uefa a Parigi, nel 1998, guidati dal grande Gigi Simoni) e momenti più tristi, anche terribili (come il famoso 5 Maggio del 2002, quando l’Inter perse lo scudetto a Roma, all’ultima giornata, in uno stadio che, proprio in virtù del gemellaggio, era tutto nerazzurro). Il ricordo più recente (tra quelli tristi) è solo di circa un anno fa: poco prima di Natale – proprio come quest’anno – si giocava Inter-Lazio, poi, la sosta. L’Inter di Roberto Mancini era prima in classifica, ricordate? Il finale fu rocambolesco. Aveva segnato prima la Lazio, con Candreva (al 5’) che era biancoceleste e, si diceva, doveva arrivare a Milano con il mercato di Gennaio. Poi il pareggio di Icardi al 62’: 1 a 1. Ma sul finale, al minuto 85, Felipe Melo perde il controllo delle gambe e travolge Milinkovic in area. Poi, Candreva realizza il rigore (88’): 1 a 2. “Niente drammi”, si pensò, e invece da quella partita iniziò il declino dei nerazzurri, che (dopo un Gennaio catastrofico) non arrivarono nemmeno a qualificarsi per la Champions League. In verità Handanovic aveva respinto il pallone, ma Candreva aveva insaccato sulla ribattuta.

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Bene. Tra i motivi di serenità per la gara di mercoledì sera c’è, in primis, il fatto che ora Candreva gioca con la maglia dell’Inter. Non è poco. Purtroppo non arrivò a Gennaio, altrimenti l’andamento della classifica dello scorso Campionato sarebbe stato tutt’altro, ma è arrivato e ora si possono vedere ad ogni incontro un po’ di cross in area come si deve. La “buona novella” prosegue considerando che, se l’anno scorso l’Inter dava segnali di stare entrando in crisi, oggi da segnali contrari. Pioli sta lavorando, fa quello che può, ma dalla crisi pare si stia uscendo. Infine (scherziamo, non si offenda Felipe…), Melo ha pensato bene, questa volta, di farsi espellere nella partita precedente e, così, salterà Inter-Lazio.

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La Lazio (quarta in classifica) è davanti a noi di 7 punti, con il Napoli alla pari (terzo). Il super Milan è scivolato al quinto posto. Seconda è la Roma a + 8. Con il “senno di prima” (scusate il gioco di parole) se si batte la Lazio siamo a – 5. Ma come, l’Inter non faceva schifo? Granché, è vero, sino a oggi, il gioco nerazzurro non lo è stato. Di fatto, però, oggi i numeri sono questi e questa “terribile” Inter (disprezzata da tutti) ha battuto la Juventus in casa (a San Siro) e i bianconeri sono davvero una squadra forte, poi, i nerazzurri, hanno fermato i rossoneri sul 2 a 2 nel derby. Si, è vero, a Napoli l’Inter ha preso una batosta (3 a 0), ma tutto questo strapotere descritto dagli esperti noi non lo abbiamo visto. Il primo è stato un goal non di fortuna, ma proprio “di culo”. Altroché. La palla è stata colpita male, ha rimbalzato due volte tra le gambe dei giocatori davanti alla porta. Handa era coperto, altrimenti la prendeva due volte… Dopo, nel prosieguo dell’incontro, se il portiere nerazzurro ha salvato la porta differenti volte, ciò è accaduto anche dall’altra parte.

Non desideriamo avere “le fette di salame” sugli occhi, sappiamo che all’Inter ci sono molti problemi da risolvere, ma ci è capitato di seguire molte partite di uno stesso turno e, sinceramente, ci è parso strano di come i commenti sulle altre squadre fossero sempre così benevoli, se non addirittura entusiastici, sia che queste squadre vincessero, sia che queste perdessero… Sempre bene organizzate, sempre determinate, sempre che lasciavano sul campo un valore sportivo e agonistico che andava al di là del risultato. Insomma, l’unica squadra del Campionato noiosa e inconcludente, in quelle due giornate cui ci riferiamo, era l’Inter… Strano vero?

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Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it