Con ancora Bove nel cuore, nel primo tempo di #InterParma, al minuto 40, la apre Dimarco, che le reti se le costruisce da solo, ma tutto parte da una triangolazione sullo stretto chiesta a Henrikh Mkhitaryan, che non si fa pregare: uno-due sullo stretto e manda “Dima” in goal dal limite dell’area del portiere, che la infila sul palo opposto. Capolavoro.
Poco prima c’era sta un “legno” colpito da Dumfries.
Poi, sempre Mkhitaryan lancia Barella (una vera e propria “invenzione” dalla trequarti difensiva alla trequarti d’attacco); il numero 10 interista costruisce e segna un goal da PlayStation, ma la rete viene annullata per fuorigioco millimetrico, forse di Lautaro, che, sembra, spizzica la palla di testa. Infatti, dopo il controllo al VAR, la rete viene convalida. Siamo al minuto 53.
Perfetto: 2 a 0.
Quando la palla era entrata in rete, San Siro era esplosa in un boato fantastico. Solo quando si vince un trofeo importante si esulta così.
Infine, al minuto 66, Çalhanoğlu crossa da destra per Yann Aurel Bisseck, che la mette a sinistra di testa dove c’è Thuram, appena dentro l’area piccola e, in semi-spaccata di destro, il Francese sigla il temporaneo 3 a 0, per Inter.
Il Parma accorcia all’81’, ma è troppo tardi.
Si esaltano più i cronisti dei tifosi, non solo Scarpini, ma tutti… È un Inter davvero bella, perché, naturalmente, le azioni non sono state solo quelle dei goal.
Grazie ragazzi.