È sempre molto difficile parlare dopo una sconfitta… Se poi è così pesante come quella subita a Bergamo, lo è ancora di più… Un 4 a 1 contro un’Atalanta davvero in palla e che, fin dal primo minuto, ha dimostrato di essere ben messa in campo, di avere un altro passo e un’altra intensità e di poter portare facilmente a casa i tre punti.
Primo tempo che se si è chiuso solo sull’1 a 0 per la “Dea” (rete di Hateboer in spaccata da due passi su assist del “Papu” Gómez) è esclusivamente per merito di uno strepitoso Samir Handanovič, autore di almeno tre parate decisive.
Ripresa che si apre subito con il pareggio su calcio di rigore del solito Mauro Icardi (fallo di mano in area di Mancini su azione di Politano).
Poi Atalanta di nuovo avanti grazie a Gianluca Mancini (che si riscatta così per il rigore procurato), lasciato colpevolmente troppo solo dalla difesa nerazzurra a staccare di testa nel cuore dell’area di rigore sul calcio piazzato battuto dalla trequarti di sinistra da Josip Ilicic.
Infine, il tracollo e le reti del 3 a 1 e del 4 a 1 rispettivamente di Djimsiti (ancora di testa in un’azione del tutto analoga a quella del secondo goal) e di Gómez (gran tiro a giro da fuori area che si insacca all’incrocio dei pali della porta di un incolpevole Handanovič).
Sconfitta meritata e che fa molto male, soprattutto dopo le sette vittorie consecutive ottenute in Campionato; in particolare nelle ultime due uscite contro Lazio e Genoa dove si erano intravisti anche sprazzi di un gran bel gioco.
Ora la sosta, che forse arriva nel momento più opportuno viste le difficoltà specialmente psicologiche che avrebbe potuto portare questa pesante sconfitta. Ci sono gli impegni delle Nazionali fra Nations League e amichevoli e, poi, una di fila all’altra: Frosinone in casa, Tottenham, Roma e Juventus in trasferta e PSV di nuovo in casa.
Ancora una volta tocca al Mister Luciano Spalletti riportare calma ed equilibrio a questa solita “pazza” Inter, capace di uscire con 4 goal subiti da Bergamo, ma anche di imprese quasi impossibili come la rimonta col Tottenham o la vittoria in extremis nel derby contro il Milan. Perché l’Inter è così e nel bene, ma soprattutto nel male, va sempre amata e sostenuta…
Mirko Giovanni Vargas
(Le fotografie sono di Mattia Ozbot)
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