Ancora la Lazio, una Lazio in crisi, cosa che ci dispiace, perché sappiamo del forte legame e della forte amicizia che lega queste due bandiere, almeno per quanto riguarda la tifoseria. A Dicembre – in Campionato – la partita era andata molto bene per i nerazzurri. Questa sera ci sono i Quarti di Finale di Coppa Italia, tutta un’altra storia, sia per motivazioni psicologiche (loro), sia per faccende tecniche (nostre), perché siamo cresciuti e non poco. Ciò indurrebbe, romanticamente e cavallerescamente a “cedere il passo”. Spostare la testa su Juventus-Inter di domenica prossima e concedere agli amici laziali più possibilità di qualificazione per le Semifinali di Coppa. Ma questo significherebbe non essere l’Inter, significherebbe non rispettare l’avversario, il “nemico-amico”. E allora sia giuoco: leale, rispettoso dell’avversario, ma determinato. Ancora è dolce il ricordo di quella Finale di Coppa Uefa, a Parigi, nel 1998. Un risultato netto, con goal di Zamorano, un giovanissimo Javier Zanetti e sigillo di Ronaldo, l’eroe di quella stagione. La Curva colorata di bianco e celeste cantava: “Senza rubare! Vincete senza rubare!”, poi, all’uscita dallo stadio, giovani tifosi dell’Inter battevano le mani sulle spalle ai ragazzi venuti da Roma e gli regalavano le proprie sciarpe nerazzurre. Vinca il migliore.
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it