Ancora la Lazio, una Lazio in crisi, cosa che ci dispiace, perché sappiamo del forte legame e della forte amicizia che lega queste due bandiere, almeno per quanto riguarda la tifoseria. A Dicembre – in Campionato – la partita era andata molto bene per i nerazzurri. Questa sera ci sono i Quarti di Finale di Coppa Italia, tutta un’altra storia, sia per motivazioni psicologiche (loro), sia per faccende tecniche (nostre), perché siamo cresciuti e non poco. Ciò indurrebbe, romanticamente e cavallerescamente a “cedere il passo”. Spostare la testa su Juventus-Inter di domenica prossima e concedere agli amici laziali più possibilità di qualificazione per le Semifinali di Coppa. Ma questo significherebbe non essere l’Inter, significherebbe non rispettare l’avversario, il “nemico-amico”. E allora sia giuoco: leale, rispettoso dell’avversario, ma determinato. Ancora è dolce il ricordo di quella Finale di Coppa Uefa, a Parigi, nel 1998. Un risultato netto, con goal di Zamorano, un giovanissimo Javier Zanetti e sigillo di Ronaldo, l’eroe di quella stagione. La Curva colorata di bianco e celeste cantava: “Senza rubare! Vincete senza rubare!”, poi, all’uscita dallo stadio, giovani tifosi dell’Inter battevano le mani sulle spalle ai ragazzi venuti da Roma e gli regalavano le proprie sciarpe nerazzurre. Vinca il migliore.
