Roberto Mancini ha compiuto 50 anni con noi. I 40 li aveva compiuti sempre qui, nella Milano nerazzurra. Contro il Dnipro non ha potuto sedere sulla panchina dell’Inter (perché squalificato), ma i suoi figli gli hanno dedicato uno striscione di auguri e i suoi giocatori non lo hanno deluso. La partita è apparsa subito difficile: Rotan segna per gli avversari dopo aver raccolto un pallone deviato dal nostro portiere. Poi, citiamo da INTER.IT: “Al ventisettesimo percussione di Cheberyachko, Guarin in opposizione, commette fallo e per il direttore di gara scozzese Madden è calcio di rigore. Dal dischetto però Konoplyanka si fa ipnotizzare da Handanovic che para il sesto rigore consecutivo da portiere dell’Inter.” Handanovic era alla sua centesima presenza e festeggia così e con le importanti parate che seguiranno nel corso dell’incontro. Parate che valgono come goal. Al 30° Kuzmanovic pareggia, poi, si fa male Nagatomo. Nel secondo tempo Ranocchia viene espulso e tutto sembra tornare più difficile. Citiamo ancora da INTER.IT: “Al minuto cinquanta Hernanes sfrutta al meglio una ripartenza rapida e pesca Osvaldo sul filo del fuorigioco, la punta italo argentina incrocia di destro di prima intenzione trovando l’angolo e il vantaggio per l’Inter.”.
Osvaldo è un giocatore che ci piacerebbe vedere più presente. Non per aumentare le presenze di pubblico femminile, ma perché ci ricorda un pochino Hernán Crespo. Uno di quei giocatori che se è in campo conta molto, ma se lo tieni fuori non ti accorgi che c’è.