Mi è capitato, per mia fortuna, di conoscere personalmente due miti del Calcio italiano: Giovanni Trapattoni e Sandro Mazzola. Si narrava (durante le loro interviste) della “Grande Inter” e, in particolare, del libero Armando Picchi. Tra le molte cose interessanti dette da Trapattoni egli sosteneva: “Prima o poi le misure a un attaccante si prendono e allora sai come fermarlo”. Riflettendo, però, proseguì: “Mazzola no. Mazzola non sapevi mai come fermarlo”… Poi, però, è accaduto che nell’ascoltare Mazzola egli affermasse: “Difficile che mi fermassero, solo in allenamento capitava, con Armando, era lui che faceva le finte a me, pur essendo un difensore”. Con questo, forse, almeno in parte, si svela il segreto della “Grande Inter”: in difesa un giocatore che sapeva fermare uno quasi impossibile da marcare e in attacco uno quasi impossibile da fermare. Poi, naturalmente, c’erano: Sarti, Burgnich, Facchetti, Tagnin, Guarneri e via così, ma questo lo sanno tutti. C’erano e ci saranno per sempre.
(Nelle foto: Serenella Calderara con Giovanni Trapattoni. Sempre l’autrice di questo articolo con Sandro Mazzola. Sandro Mazzola anticipato da Armando Picchi (dopo il suo trasferimento al Varese).