Divisa tradizionale per il Brescia e maglia nera per l’Inter, cioè, i neroazzurri. Nel settore ospiti si mormora, perché il Parma, che ha bloccato i nerazzurri a San Siro sul pareggio, ha appena perso (in casa) con il Verona: 0 a 1. Si sa che i tifosi interisti sono così e i paragoni si sprecano: “Se il Verona ha vinto là, noi dovevamo vincere in casa…”. Chi era a San Siro, però, sa che i ragazzi di Conte le avevano provate tutte, nel turno precedente.
Al 23’ Lautaro Martínez distrae i tifosi chiacchieroni e porta in vantaggio l’Inter.
Al 38’ i padroni di casa (ma soprattutto i tifosi) chiedono un calcio di rigore, per un presunto fallo di Gagliardini; l’arbitro non interviene, il VAR nemmeno; Gagliardini, infatti, ha toccato i pallone con la nuca.
La partita si innervosisce verso il finale del primo tempo e scattano tre cartellini gialli: al 44’ per Cistana e Gagliardini (dopo alcune scortesie reciproche) e al 45’ per Mateju, dopo un fallo su Lautaro Martínez. L’intervalloarriva sicuramente nel momento gusto…
All’inizio del secondo tempo il Brescia cerca il pareggio con Balotelli; Handa non glielo permette.
Il Brescia insiste, ma emerge la potenza di Lukaku che, al 17′ del secondo tempo, porta i nerazzurri sullo 0 a 2.
Poi, è ancora Brescia e al 77’ Dimitri Bisoli riapre la partita: 1 a 2.
Al 79’ ancora un cartellino giallo per Ndoj per un fallo su Candreva.
All’81’ entra Biraghi per Asamoah.
Poi, è il momento di Esposito che sostituisce Lukaku e, al primo pallone toccato, Sebastiano ci prova subito.
4 i minuti di recupero.
I nerazzurri ora spazzano via tutti i palloni.
Finisce così #BresciaInter (1 a 2), qualcuno (tra i tifosi) pensa ancora ai due punti “persi” a Milano, in #InterParma, ma a Brescia i ragazzi di Conte in maglia nerazzurra (ops, nera…) hanno fatto il proprio dovere. Le Rondinelle non volano sino in Sud Africa, ma sotto la doccia, negli spogliatoi, sì.
(Le foto di questo servizio sono di Mattia Ozbot)