Barcellona… La rivincita o la ri-perdita? – Di Riccardo Arcidiacono

In Primo Piano Nerazzurri

Slavia Praga test europeo. Barcellona test da Coppa dei Campioni. C’è una forte differenza di emozioni, nota a tutti, la vera Champions League inizia alle 21:00 (tra quattro ore circa) di stasera al Camp Nou, noto come la “casa di Messi” grande assente della serata insieme alla punta di peso nerazzurra: Lukaku.

Un’Inter che seriamente comincia a veder le stelle, quelle vere, quelle che brillano di luce propria. Una fortuna per noi poterci confrontare con uomini così “divini”, così speciali da chiedere la maglia a fine gara e tenerla nella propria collezione. Inutile fare i nomi. Sono tutti grandi. O, forse, meglio non nominarli per evitare che l’universo di attrazione non si concentri troppo su di essi.

L’ultima volta che ricordo con onesta felicità è l’anno 2010, dove nessuno mai avrebbe pensato di eliminare i catalani in Semifinale e continuare il percorso alla conquista europea.

In quell’anno in casa Inter, tutto aveva una scintilla che andava oltre ai pronostici; oltre i confini. Avevamo un vera e propria Armata Neroazzurra. Il nostro Comandante era carismatico, riusciva a trasmettere la sua tenacia nelle menti dei suoi players. Riusciva a trasformare ogni difficoltà in un’impresa fattibile. Caricava a molla i suoi 11 titolari, riuscendo a coinvolgere tutti i ragazzi (anche quelli seduti in panchina alle sue spalle). I giocatori seduti, sapevano di poter essere il jolly nella manica del mister e così era.

Ogni volta che ringraziando il Signore con il segno della croce entravano in campo, coglievano l’occasione di far vedere al proprio Mentore che il livello del compagno sostituito non avrebbe cambiato le sorti del gioco. Anzi, le avrebbe cambiate in positivo. E così eliminammo i Blaugrana.

Vincemmo la Coppa in Spagna, a Madrid, in casa del peggior nemico del Barcellona. Contro un Bayern al top rispetto agli ultimi 20 anni. 

Stasera i propositi sono molto buoni. Quest’anno i risultati sembrano essere un fiume di positività. Non solo per i punti in Campionato, soprattutto per l’unione all’interno dello spogliatoio.

A distanza di dieci anni, ritroviamo un ottimo mister, anche lui un vero e proprio trasformista mentale del suo gruppo. Un trascinatore per eccellenza, uno che da inizio stagione ha collezionato solo punteggi utili. Un pareggio al Meazza con il Praga e 6 vittorie in Serie A. Mica male come inizio di un racconto. L’introduzione è più che piacevole da leggere. E ciò ti fa pensare che acquistando il libro, il continuo sarà più che positivo. Magari con un finale a sorpresa ma sempre piacevole nella lettura, riscoprendo narrazioni che da tempo non ritrovavi in altri “scrittori” neroazzurri.

Pensiamo sia così da quando la copertina rigida del libro ti ha attratto; il titolo: ANTONIO CONTE e la sua INTER.

Certo sarebbe bello poter andare subito a leggere il finale, qualche spoiler prima di mettersi in fila alla cassa. Purtroppo o per fortuna non possiamo farlo, i movimenti delle stelle sono comandati secondo per secondo, il tempo saprà dirci di più e il libro continuerà a riempirsi di inchiostro, perché per ora siamo solo alla settima scrittura (come il numero di Sanchez) mentre stasera si scriverà la pagina numero 8 (come il numero di Vecino). Non un uomo a caso.

Affrontiamo una piccola parentesi, giusto per essere sportivi e fare un po’ di (sano?) Giornalismo. Domenica al Meazza ci sarà il famoso “Derby d’Italia”. Quello che innervosisce mezzo mondo. Ormai la storia è stata scritta e affrontare la squadra di Torino non è mai una partita semplice e di sani principi. Purtroppo e non per colpa nostra si tratta di una delle partite più sentite per quanto riguardi l’aspetto psicologico del tifoso. Del giocatore. Del dirigente. Del Presidente. Tutti sono a conoscenza della rivalità storica scritta dai bianconeri con note sicuramente non positive, umane e sportive. Si sono aggiudicati da soli la targa che li distingue in tutta Europa e la tengono stretta vantando il loro Palmares. Agli interisti invece basta la targhetta con scritto “Onestà”,  sia che vinci sia che perdi è sempre onorevole averla cucita sul cuore. Ora torniamo alla cosa più importante del primo mercoledì di ottobre… #BarcellonaInter, la Grande Sfida ci aspetta!