San Siro si riconferma la cornice perfetta per il Calcio, specialmente per il “Derby della Madonnina”, così pieno di storia e di bellezza. Arriva ancora una volta nei minuti di recupero il goal decisivo, che decreta la settima vittoria consecutiva (quinta in Campionato) e che si traduce nella 65ma vittoria nel derby in Serie A su 173 incontri, allungando così sulle 53 vittorie dei rossoneri. Oggettivamente il risultato finale è stato giusto, se non troppo stretto per i nerazzurri, ma attenzione: non ci si deve fermare qui, anzi, questa vittoria dev’essere un nuovo punto di partenza per le prossime partite.
Le tre positive:
1) Forse nulla può caricare di più di una vittoria meritata arrivata al 92’ minuto, in una partita importantissima, sia per il valore storico, sia per il valore del Campionato corrente. Mercoledì, 24 Ottobre, si va a Barcellona, e per quanto riguarda la carica emotiva, non si poteva chiedere di meglio.
2) Oltre ai 3 punti fondamentali per la classifica, che ora si fa ancora più bella (terzi da soli), c’è da sottolineare il gioco espresso contro un avversario difficile. Dire che è stata una partita dominata è forse esagerato, ma sicuramente il pallino del gioco l’ha sempre avuto in mano l’Inter. Sono state poche le occasioni per i rossoneri, che sono stati costretti a giocare male dai nerazzurri, grazie a molti possessi palla prolungati (accettando di fare un passaggio indietro in più) e alla forte intensità generale.
3) Cosa forma un buon lavoro collettivo? L’insieme delle individualità al fine di un obiettivo comune, e domenica sera ne è stata la prova. Tra tutte le individualità sono spiccate: il solito cinismo di Icardi, sempre decisivo (ma come si fa a criticarlo ancora?); le qualità tecnico-tattiche di Borja Valero che è entrato a gara in corso e ha dato sicurezza nei possessi palla; la solidità di De Vrij e Škriniar che trasmettono una fiducia fortissima al resto della squadra. La forza di squadra c’è, l’individualismo pure.
3 Bis) Undici parole, dolci per i tifosi interisti: Messi out tre settimane, salterà la sfida di Champions con l’Inter.
Le tre negative:
1) Non è la prima volta che l’Inter merita qualcosa in più ma esce con meno di quanto le spetta. È successo con il Parma, con la Sampdoria, con il Cagliari e, ora, con il Milan. Spesso e volentieri i 3 punti arrivano, ma non è stato e non sarà sempre così. C’è da lavorare su molti aspetti, tra cui questo; fondamentale per non arrivare con il fiato sul collo in ogni partita e rischiare di non prendere ciò che ci si guadagna sul campo.
2) L’uscita anticipata al 30’ del primo tempo di Nainggolan (rimpiazzato bene da Borja Valero) è una pessima notizia. Le gambe pesanti a fine partita di Politano, Perišić e Brozović potrebbero far preoccupare, ma sono tutte e quattro situazioni che si valuteranno con il passare del tempo.
3) Tempo che stringe, poiché il periodo partito domenica sera e che si concluderà con la fine del 2018 sarà pieno fino all’orlo di impegni importanti, sia di Campionato, sia di Champions League. Sicuramente la coperta non è corta come gli anni precedenti, ma qualche assenza di in più modificherebbe qualche scelta di troppo e alcuni automatismi creatisi fra i titolari.
(Le fotografie di questo servizio sono di Mattia Ozbot)
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