La prestazione di sabato sera (#GenoaInter) è ancora una volta da dimenticare. Ci rendiamo conto delle sincere preoccupazioni di Luciano Spalletti. Poca fantasia e solo qualche spunto di Rafinha e Karamoh non possono farci pensare di tornare vincitori da un campo difficile come “Marassi”. Pensando alla prossima (in casa con il Benevento), si spera in un ritorno felice di Icardi e Perisic…
1) La sconfitta di Genova conferma che il periodo negativo si è ufficialmente trasformato in crisi: la vittoria con il Bologna (che ha lasciato comunque qualche dubbio riguardanti gioco espresso e fiducia nei propri mezzi) di certo non cancella i soli 8 punti ottenuti dal 16 Dicembre (Inter 1 – Udinese 3 ) ad oggi. Insufficienti.
2) Le partite “facili” consecutive potevano essere lo slancio giusto, ma puntualmente non si sono rivelate per nulla facili, e dopo la sfida contro il Benevento in casa troveremo in ordine Milan, Napoli e Sampdoria…
3) Era inevitabile: la Roma, vincendo 0 a 2 a Udine e la Lazio vincendo contro il Verona per 2 a 0, ci sorpassano entrambe. Come il duello dell’anno scorso con la Fiorentina per la qualificazione in Europa League, per assurdo sembra che si faccia a gara per non qualificarsi.
4) La partita di sabato scorso ripropone per l’ennesima volta il “non gioco” dell’Inter. Mancanza di idee e di un timbro di gioco assente portano alla diretta conseguenza: la sconfitta. Se è vero che si può vincere giocando male, una squadra di livello così alto non può limitarsi a questo; va proposta un’idea generale, un’identità che manca da tanto, troppo tempo.
5) Le squadre che affrontano i nerazzurri non hanno paura di attaccarci come una volta. La sensazione è quella di una squadra vulnerabile, facilmente affondabile, debole. Giustamente le squadre di medio-bassa classifica se la giocano con tutte ed è giusto così. Sicuramente è da ritrovare il giusto approccio per ogni tipo di avversario.
6) Da non interpretare come scusa, ma la fortuna non è dalla nostra parte. Il Genoa ha fatto due tiri in porta e ha vinto grazie ad un autogoal e un tiro sbagliato di Laxalt, poi rivelatosi assist vincente per l’ex di lusso Goran Pandev. Ma ricordiamo il pareggio di Paloschi al 90’, quello di Simeone al 91’ e l’unico tiro in porta della Roma.
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