“Derby” nerazzurro, Gasperini, lo striscione dei BOYS e il motorino

Together Inter Milano

“Derby” nerazzurro, Gasperini, lo striscione dei BOYS e il motorino – Inter-Atalanta dovrebbe essere il derby nerazzurro per eccellenza. Altre compagini godono della gioia di vestire questi colori, ma Inter e Atalanta sono entrambe lombarde, distano (in automobile) davvero a poco tempo l’una dall’altra e ragionando con la logica dei milanesi è quasi come se si fosse nella stessa città. Davvero, chi abiti in zona San Siro, infatti, ci mette meno tempo a raggiungere Bergamo che “Città Studi”. Logiche che in provincia sono difficili da comprendere. Un tempo, quello della “Grande Inter” (quando la vittoria valeva due punti), giocare con l’Atalanta significava mettere nel sacco 4 punti. Oggi non è più così, specialmente quest’anno che la squadra di Gasperini sta dimostrando gioco e carattere. I nerazzurri di Bergamo (ad esempio) hanno battuto il Napoli, sia in casa, sia al San Paolo, all’andata a Bergamo hanno battuto l’Inter 2 a 1 e la Roma con lo stesso risultato… e, così, proseguono in buona salute. Gasperini, d’altronde, a San Siro, al di là della classifica, avrà il desiderio di togliersi qualche “prurito”.

Il prurito tra i tifosi, però, è rimasto da una famosa giornata in cui gli Ultras atalantini sono riusciti a sottrarre alla Curva Nord uno striscione dei BOYS. Lo esporranno come “trofeo di guerra” per molti anni. Precedentemente, nel Dicembre 1972, i tifosi dell’Atalanta avevano circondato le automobili di alcuni giocatori nerazzurri. Tentarono di rovesciare l’auto di Mariolino Corso e ammaccarono la vettura di Roberto Boninsegna, ma il buon “Bobo” (chi lo ha vissuto sa com’era), scese dall’auto e affrontò tutti da solo. Buon sangue, dunque, tra le due tifoserie non c’è mai stato. E, del recente passato, era il 2001, si ricorda l’episodio del famoso motorino: il Booster buttato lungo le gradinate della Curva Nord. Pochi sanno, però, cosa sia realmente accaduto in quell’occasione.

Ora, la speranza è che la parola sia data al campo, lo richiede la classifica, lo richiede quella sana passione per il Calcio che desidera vedere due squadre che si affrontano, lealmente, giocando bene, entrambe in lotta per lo stesso obiettivo, specialmente se entrambe indossano una maglia nerazzurra. Cose che, purtroppo, Gigi Buffon non riesce a capire.