Inter sulla strada giusta, si lavora sulla testa

Together Inter Milano

Di benefici questa vittoria contro il Chievo Verona ne ha dati molti. Sì, è la quinta consecutiva, ma non è soltanto questo. Intanto è servita a scacciare i fantasmi di Gennaio. Sappiamo che il popolo nerazzurro un pochino superstizioso lo è, quindi, dopo l’esperienza dello scorso Campionato, c’era già chi mormorava… Invece, l’Inter è tornata a essere una squadra che gioca e cinque vittorie consecutive in Serie A, nel Campionato italiano, non possono essere frutto solo delle circostanze. Lo abbiamo sempre sostenuto. Si diceva, comunque, dei benefici. Pioli esulta, ma rimane con i piedi per terra e chiarisce che siamo solo all’inizio di un percorso. Importante, adesso, è non guardare la classifica. Gagliardini inizia bene, ha giocato come sa giocare, proprio come gli aveva chiesto Pioli per questa sua prima partita con a maglia nerazzura. Il pareggio è un goal del centravanti (ed è giusto così), il Capitano merita davvero di diventare un uomo simbolo dell’Inter, che va molto al di là dei “post” della moglie-manager… Il 2 a 1 è del giocatore simbolo di questo momento:Perišić è davvero importante per l’economia del gioco in questo periodo. Infine, la rete del definitivo 3 a 1 è di Éder, uomo che si sacrifica in panchina, non ostante sia titolare nella nostra Nazionale, ma che è sempre pronto quando viene chiamato a entrare in campo, anche per frazioni di tempo limitate.

Il tempo di fare la doccia e martedì sera arriva il Bologna, per giocarsi gli Ottavi di Coppa Italia. Non è una partita da trascurare, anche se In campionato, dopo la partita a Palermo, a San Siro arriverà lil Pescara. Anzi, semmai questa dovrebbe proprio essere l’occasione per “segnare” il territorio. Come ha affermato Gagliardini “davanti corrono forte”, ma è anche vero che sentirsi il fiato addosso di chi ti da la caccia può fare commettere errori. Mauro Icardi ci svela il segreto di questa Inter: Pioli lavora sulla testa e “ognuno si sacrifica per gli altri”. Che dire… Siamo davvero sulla strada gusta.

Éder_hashtaginter.it

Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it