Arriva sempre puntuale quel bastardo, quel porco schifoso di Mammona. Sempre. Sarebbe ora di dire basta. Invece, la maggior parte di noi si è abituata a tutto, si è abituata ad accettare tutto. Non solo, ma ad assecondare questo schifoso modo di pensare. A ragionare secondo questo schifoso modo di pensare e di scegliere. Leonardo Bonucci ha detto no. Ha dato la risposta giusta. Almeno per ora lo ha fatto. Non possiamo prevedere se qualcuno cercherà di forzarlo, di convincerlo e se, quindi, cambierà idea entro la fine del mercato estivo, oppure, a Gennaio 2017, ma per ora lo fatto, ha detto no.
Ma chi sono questi? Chi sono questi che arrivano e offrono cifre capitali al club e incrementi da Paperone de Paperoni all’atleta? In nome di cosa ci portano via i figli, i nostri figli. Sappiamo, conosciamo, purtroppo, il pensiero dei più: «Eh, ma davanti a un’offerta così…», «Eh, ma davanti alla carriera…», «Eh, ma bisogna pensare anche ai propri figli, al loro futuro…». I figli. Ecco, forse è questa l’unica cosa giusta: i figli. Davvero servono ai figli e al loro futuro 2 o 3 milioni di euro in più o sono sufficienti quelli (sempre milioni di euro) che ci si è guadagnati dimostrano di essere degni della maglia e degni dei propri tifosi e degni della propria bandiera? Non serve di più, ai figli, l’esempio del padre? L’esempio di quel padre che sia figura di riferimento e che dia sicurezza. Che se ne fanno i figli di quei 2 o 3 milioni in più, se li sradichi dalla città dove sono nati, se li “sballotti” dal tuo Paese in luoghi lontani, in luoghi dove si parla un’altra lingua, dove si mangiano altri cibi.
Ogni tanto “girano” i modi di dire e, così, anche quelli schifosi come: «Ognuno ha il suo prezzo…». Non deve essere così. Dobbiamo cambiare le cose e tornare a pensare secondo principi sani. Non si accetta qualsiasi lavoro solo per il bisogno del lavoro. Non si accettano offerte solo perché miliardarie (noi ragioniamo ancora in lire…). Non si accettano. Si fanno valutazioni con la moglie, si parla con la propria società cercando di capire quanto si faccia parte dei programmi e dopo, soltanto dopo, si parla di soldi.
«Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza» (Lc 16,13)
Ricominciamo da qui, anche nello sport. Comincino i giornalisti, che hanno grandi responsabilità Comincino i Campioni. Il percorso sarà lungo… e pieno di insidie.