Prima Éder, poi, Perisic… e l’Europa si diverte

Calcio

Non sarebbe cambiato molto, in verità, se lunedì 27 Giugno la Nazionale Italiana avesse affrontato la Spagna o la Croazia. Quando si arriva alle eliminazioni dirette (Sedicesimi, Ottavi o Quarti) c’è solo da giocare, anzi, per certi versi, forse, è meglio affrontare prima le più forti. In ogni caso, se vuoi vincere un trofeo non puoi pensare di fare un percorso come quello del Milan in occasione della Coppa Italia 2015/2016, perché poi paghi dazio. La passione, però, e forse più la curiosità, ieri sera, ha fatto accendere i televisori: c’era Croazia-Spagna e il conseguente “verdetto” su quale di queste due squadre sarebbe arrivata seconda del Girone (e avrebbe affrontato gli Azzurri lunedì prossimo). “Meglio la Spagna”, diceva Sbiriguda su quella televisione commerciale (ma il perché non lo spiegava bene)… Meglio la Croazia sosteneva Cippa Lippa su quell’altra televisione commerciale (ma il perché non lo spiegava bene)… Opinionisti, brutta roba.

Morata si è presentato al 7’ con un goal alla Paolo Rossi: una triangolazione perfetta e una dimostrazione (ancora una volta) di quanto siano importanti e determinanti i movimenti senza la palla, specialmente se in velocità. Poi, un incontro tra due degne rivali, una sfida aperta e la Croazia riesce addirittura a prendere traversa-palo sullo stesso tiro… Ma al 45’ un bel the gelato offerto da Kalinić agli spagnoli. Il passaggio è di Perisic, preciso, dalla sinistra, dopo essersi “bevuto” il difensore. Il secondo tempo offre ancora occasioni (concrete) alle due compagini. Arriverà il rigore per i ragazzi di Del Bosque, ma Ramos tira centrale, debole e poco convinto, e l’estremo difensore croato, Danijel Subašić, para la palla. Tutto appare sancito, ma su un contropiede al 43’ Ivan Perisic riceve il pallone al limite dell’area, vi entra e fredda tutta la Spagna infilando il portiere David de Gea sul primo palo. Un capolavoro del giocatore nerazzurro che, poi, festeggia togliendosi la maglia e riceve il cartellino giallo, perché, si sa, se in uno sport si possono mettere regole stupide, ai massimi livelli del Calcio nazionale e internazionale non si fanno sfuggire l’occasione.

Dunque, ora, per finire, ci si chiede se, lunedì 27, non fosse stato preferibile affrontare la Spagna. Non disperate, se vi sintonizzerete su quelle due televisioni commerciali saranno proprio Sbiriguda e Cippa Lippa a dirvelo, dopo il risultato, naturalmente…

L’Italia, intanto, pensa a questa sera. C’è l’Irlanda. Nelle settimane precedenti, mentre tutti parlavano, Conte e i suoi ragazzi si preparavano e questa sera scendono in campo sereni, ma concentrati, con la possibilità di “provare” soluzioni e far riposare i titolari. Domani è un altro giorno.

INTER_Perisic

Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it