Una splendida giornata nerazzurra

Together Inter Milano

Inter vogliosa di vincere, determinata e precisa, quella che ha battuto il Napoli 2 a 0, facendo così un favore (oltre che a se stessa) alla Juventus (che ha strapazzato per 4 a 0 il Palermo). I bianconeri, tristi per l’incidente di Claudio Marchisio, assaporano ormai il gusto del quinto scudetto consecutivo. “La Magica” Roma non va oltre il 3 a 3 (e grazie a Totti…), fermata dall’Atalanta, in una splendida giornata nerazzurra. Ora, non siamo certo tra coloro che quando soffia vento favorevole fanno i “bauscia”, partecipando a quell’altalena che tanto piace a molti giornalisti che un giorno ti portano sugli altari e l’altro ti vivisezionano tecnicamente. Però, ci piace ricordare (ancora una volta) quell’“espertone” che scrisse un editoriale su LA STAMPA, criticando Massimiliano Allegri e suggerendogli di imparare da Roberto Mancini e, allo stesso modo, ci piacerebbe sapere cosa pensano (dopo Inter-Napoli) i molti detrattori di Roberto Mancini, perché  – appare chiaro – i ragazzi nerazzurri non possono avere imparato a giocare così in pochi giorni.

Inter-Napoli_2-0_Marcelo_Brozović

Ci inoltriamo, però, in una riflessione (semplice, ma opportuna), che necessità, però, di una premessa: siamo tra i primi ad avere interesse, affetto e rispetto per la cultura napoletana: vero e proprio amore per Totò e De Flippo, passione per la musica partenopea (per le vecchie canzoni, per Renato Carosone, per Massimo Ranieri, per Pino Daniele…), per i racconti di De Crescenzo, per la figura del filosofo Pulcinella. Per tutte le atmosfere che si possono vivere (nel bene e nel male) solo in alcune città del mondo, uniche, e solo in quella città. È così anche per il calore dei tifosi napoletani, anche se a volte, purtroppo, hanno tradito la loro stessa simpatia, come quando hanno fischiato l’Inno d’Italia prima della Finale di Coppa Italia contro la Juventus (nel 2012), cosa vergognosa e schifosa. In ogni caso, rifuggiamo qualsiasi stupido tentativo di “accusarci” di razzismo… nell’Italia di oggi non si sa mai.

Eccoci, quindi, “al dunque” (o a uno dei “dunque” che si sono già presentati nel corso di questo Campionato o potranno ancora presentarsi). Nel giro di pochi giorni la Juve sarà ancora Campione d’Italia. I turni che arriveranno lasciano sinceramente pensare a una chiusura del capitolo scudetto con anticipo sull’ultima giornata. Il Napoli, dopo i soliti fuochi d’artificio, si ferma, come sempre ha fatto in precedenza, dimostrando che, in verità, anche in questa stagione, davanti non sono rivali di nessuno, ma solo un pochino più forti di coloro che “stanno dietro”.

L’Inter, lo sappiamo, è un po’ come la Penelope dell’“Odissea”, abituata a tessere e a disfare la propria tela da sola. Ma i grandi fastidi nello spogliatoio descritti dai saccenti non ci sono e le grandi critiche fatte a Roberto Mancini vivono solo se le analisi si fanno con presupposti che non fanno parte di questo giuoco: il Calcio.

Mercoledì: Napoli-Bologna e Juventus-Lazio, giornata da giocare sino all’ultimo minuto. Poi, a quattro dalla fine, due scontri diretti per la vetta della classifica: Roma-Napoli e Fiorentina Juventus. L’Inter deve rimanere concentrata: prima va a Genova, poi, l’Udinese in casa. La Roma ospiterà prima il Torino e poi il Napoli. Tutto è ancora possibile… A tre dalla fine sarà la Roma ad andare a Genova, poi, ospiterà il Chievo e, all’ultima, sarà a San Siro contro il Milan. L’Inter: Lazio (a Roma), Empoli in casa e ultima giornata contro il Sassuolo, in casa loro. Le scommesse, si sa, non ci piacciono, ma forse sarebbe il caso che i veri esperti mettessero “sul piatto” ora le loro tabelle: quanti punti farà questa squadra, quanti l’altra…

Inter-Napoli_Perišić_e_Icardi

Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it