Note nerazzurre… San Francesco, Patrono d’Italia, sosteneva che cantare è pregare due volte. Lo stesso principio (senza voler essere blasfemi) è valido anche nel Calcio: cori e canti dei sostenitori di una squadra moltiplicano il tifo. Chiunque sia entrato all’Anfield Road, stadio del Liverpool, ascoltando l’inno “You’ll Never Walk Alone” (Non Camminerete Mai Soli), sa come quel canto crei qualcosa che si può definire “mistico” tra i tifosi e i loro giocatori. Una volta (in occasione di una partita di Champions League, nel 2008) i sostenitori nerazzurri in trasferta, all’inizio della sfida europea che si giocava ad Anfield Road, avevano deciso di rovinare la festa agli inglesi, fischiando l’inno, ma i fischi durarono solo pochi secondi, perché l’emozione coinvolse anche gli italiani e ne scaturì uno splendido applauso ai tifosi britannici, che ricambiarono. L’importanza dei cori e dei canti è ben chiara nella cultura della Curva Nord di Milano.
Nel cuore di Roberto Vecchioni ci sono le sue “Luci a San Siro” e il ricordo di una notte, quella di Inter-Liverpool 3 a 0 del 12 Maggio 1965 (partita alla quale Vecchioni era presente, ma solo nel secondo tempo, perché durante il primo rimase fuori, vicino alle cancellate a limonare con la sua ragazza). I nerazzurri, come si sa, in quell’occasione ribaltarono il risultato dell’andata, accedendo alla Finale di Coppa dei Campioni 1965 che poi vinceranno 1 a 0 proprio sul campo di San Siro (contro il Benfica, il 27 Maggio 1965, goal di Jair sotto una pioggia impossibile). Canta Vecchioni: “Luci a San Siro di quella sera, che c’è di strano siamo stati tutti là”… L’Inter a Liverpool aveva perso 3 a 1. Era dura. D’un tratto tutti i tifosi, all’inizio dell’incontro, accesero migliaia di candeline e allora si capì subito che Dio aveva deciso che trionfassero i milanesi e, a Suo modo, lo comunicò ai giocatori dell’Inter.
Più recenti due canzoni di Luciano Ligabue. Nella prima “Hai un momento, Dio?” (1995) il cantante, immaginando la possibilità di porre tre domande al Signore, alla prima chiede: “Chi prende l’Inter?”. È questo un classico “cruccio” dei tifosi nerazzurri durante la campagna acquisti estiva, specialmente a quei tempi. La splendida “Una vita da mediano” (del 1999), infine, è senza dubbio dedicata a uno dei migliori giocatori di tutti i tempi, Gabriele Oriali, direttamente citato nel testo: “Una vita da Mediano a recuperar palloni… Una vita da Mediano, con dei compiti precisi, a coprire certe zone, a giocare generosi. Lì, sempre lì, lì nel mezzo. Finché ce n’hai… Una vita da Mediano, lavorando come Oriali, anni di fatica e botte, vinci casomai i Mondiali…”.
Per quanto riguarda gl’inni ogni tifoso, di solito, ha nel cuore quello della propria epoca, ma vi sono alcuni brani che devono rimanere nella storia dei nerazzurri e che un perfetto interista deve conoscere.
Nel 1966, in occasione del decimo scudetto (quello della stella), Gino Corcelli, tra squilli di tromba, canta: “Largo che arriva l’Inter! Comincia lo spettacolo. La squadra più fantastica, che mai si fermerà!” … “Siamo milioni di cuori tifosi. Dei nerazzurri noi siamo orgogliosi”…
Nel 1971, stimolato anche dal primo allunaggio della storia del 1969 e, specialmente, dal “sorpasso a razzo” che l’Inter effettua sul Milan, prende il microfono il centrocampista Mario Bertini, con la sua “Inter Spaziale”. Il testo (guarda il caso) è di Roberto Vecchioni, la musica di Renato Pareti: “Inter! Inter! Più forte che mai! Persino il cielo è nerazzurro ormai. Inter! Inter! Più grande che mai! Tutta San Siro grida goal!”. Ma, siccome nella prima parte del Campionato i tifosi rossoneri e in particolare il gruppo Ultrà della “Fossa dei Leoni” scherniva i tifosi interisti, dandoli per “morti” ed esponendo anche delle bare (come si usava allora) con i colori nerazzurri, la canzone iniziava così: “C’era chi gridava: Sono tutti morti già! C’era chi vendeva immaginette su di noi. C’era il solito becchino, pronto per scavar… La Fossa! Muoiono i becchini, ma noi no!”. Splendida anche la parte che recita: “Undici Biscioni non perdonano si sà. Siamo bauscioni lo facciamo per mammà. Siamo stati sino a oggi l’Internazional, da domani c’è l’Inter Spazial”.
Tanti altri inni caratterizzano la storia dell’Inter, ma quelli ai quali negli anni seguenti il pubblico si affezionerà sono: “Inter alè!”, “Cuore nerazzurro” e i recenti “C’è solo l’Inter” e “Pazza Inter”. “Inter alè” (di Dario Baldan Bembo) inizia con il coro: “Inter Campione, per tutti una lezione! Inter Campione, per tutti una lezione! Inter Campione, per tutti una lezione!”. Il testo di “Cuore Nerazzurro” (1984) è dei Camaleonti: “Ora, di nerazzurro il cielo si colora”.
D’altronde si sa, il cielo può essere solo così: nero e azzurro.